Come si può non adorare Firenze? Le piazze, gli edifici, i caffè letterari, le usanze, le botteghe degli artigiani, i ristoranti tipici e adesso si aggiungono pure le luci natalizie, che ci illuminano l’anima nonostante il difficile periodo. Ma l’arte? E’ la colonna portante della nostra piccola città, è ciò che tutto il mondo ci invidia, ma dove la troviamo? Ovunque: possiamo attraversare le porte bronzee del Battistero e sentirci in paradiso, ritrovarci davanti al David nella Galleria dell’Accademia e percepire la piccolezza umana, estasiati; passare una giornata intera nella Galleria degli Uffizi e capire perché americani, giapponesi, cinesi, russi e chi più ne ha più ne metta, attraversano il mondo intero solo per venire a visitare tale meraviglia.
Ci sarebbero da dire tantissime cose riguardo a questo importantissimo museo, per esempio la disposizione delle opere nelle sale e gli artisti più popolari, il lavoro che c’è dietro ad una struttura così conosciuta, il collegamento al Corridoio Vasariano, il suo scopo al momento della costruzione ed i prodotti artistici che anch’esso ospita ma no, ci interesseremo dei magazzini.
I depositi del museo non sono degli oscuri scantinati, delle paurose e umide cantine ma bensì delle stanze moderne attrezzate per far sentire i dipinti come a casa loro e ce lo mostra Demetrio Storace, un assistente con più di quaranta anni di esperienza, in un interessante video che potrete trovare sul sito ufficiale della Galleria, nel quale il guardiano di questo magico mondo ci spiega la disposizione dei quadri, le regole di conservazione dei dipinti e ci fa capire quanto siano importanti per lui.
Ma perché non portare questi lavori a giro per tutta la Toscana? E’ proprio da questo concetto che parte il programma Uffizi diffusi, un progetto definito quasi di “sfida” per questo (si spera migliore) 2021, che consiste nel prestito di alcune opere non esposte ad altre strutture storiche ad una semplice condizione: i dipinti devono avere un legame storico, artistico e culturale con l’impianto.
Emozionante, no? Pensare di avere un pezzo di Uffizi nella vostra città o nel paesino accanto.
Il progetto è stato promosso dal direttore Eike Schmidt, l’obiettivo:
«Dobbiamo farci trovare preparati al ritorno del turismo globale e massiccio, nel momento in cui la pandemia finirà. L’idea del policentrismo è virtuosa perché spalmerà il turismo su più centri d’attrazione, e li renderà compartecipi alla fioritura economica. Dobbiamo pensare sempre più nei termini di regione d’arte, e non solo di città d’arte. Questo è il prossimo step. Il museo diffuso darà il modello del ventunesimo secolo, peraltro già adottato in Inghilterra alla Tate e al Victoria and Albert Museum. Noi saremo i primi in Italia».
Le strutture sono cinque -per ora-, scelte secondo le origini dei quadri che torneranno a “casa”, ma anche per un fatto di turismo di vicinanza: i quadri non vengono spostati e non fanno ritorno al proprio luogo di nascita SOLO per i turisti provenienti da altre parti d’Italia o direttamente da altri Paesi, ma bensì per portare i toscani stessi a visitare luoghi artistici della propria regione; questo fenomeno si chiama turismo sostenibile, fondamentale per la vita culturale, sociale ed economica delle piccole realtà come Montelupo Fiorentino dove troviamo la Villa Medicea dell’Ambrogiana, meta dei quadri e dei ritratti che vedono come protagonisti Ferdinando I e Cosimo III che portarono la villa ad un periodo di massimo splendore (il periodo è indicativamente quello del Cinquecento). Il complesso, per il valore storico e artistico che si porta dietro, potrebbe anche essere proposta come bene tutelato dall’Unesco, una grandissima vittoria culturale.
(Villa Medicea dell'Ambrogiana)
Nel Museo della Battaglia di Anghiari (Casentino) saranno trasferite quelle opere che la riguardano, quadri che ancora devono essere definiti ma che appunto seguiranno la scia di questo storico avvenimento; il Centro visite del Parco Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, situato sull’appennino tosco-romagnolo ma più precisamente accanto a Il Castagno d’Andrea, ritroveremo le opere del famoso pittore Andrea del Castagno, che ha un importante collegamento con Dante, che oltre tutto si fermò proprio in questo piccolo e rurale paesino prima che venisse esiliato.
Abbiamo il Museo Civico di Pescia, nel quale il trasferimento dei quadri è già iniziato e poi, the last but not the least, la Villa Medicea di Careggi, il cuore di questo trasloco artistico, che ospiterà capolavori legati all’ Accademia neoplatonica di Ficino, mostrando il percorso dello studio della letteratura classica greca e latina. Quindi, se non possiamo resistere alla bellezza artistica che emana Firenze, tenetevi forti, la Toscana intera ci risucchierà in un vortice culturale senza pari.
(Museo Civico di Pescia)
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