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A tavola nel Chianti

Aggiornamento: 15 apr 2021




“E la vita cominciò con un peccato di gola”. Quante volte entriamo in un ristorante e ci troviamo di fronte a questa scritta? Muri di ristoranti, pasticcerie, bustine dello zucchero. Ed è proprio vero! Aforisma ancor più azzeccato, poi, se si parla della nostra nazione che, tra i mille difetti di cui è caratterizzata ha anche delle perle preziosissime tutte da scoprire!

La perla culinaria, è sicuramente una di queste! Ogni regione ha dei piatti tipici che la raccontano e la descrivono, a loro volta, poi, le varie zone della regione hanno sfumato quelle che sono le leccornie caratteristiche creando altri capolavori. Spesso la cucina fiorentina non è classificata tra le più conosciute in Italia, ma in realtà ci sono delle prelibatezze che sono degne di nota! Vediamo dunque, se ci troviamo nella zona del Chianti, cosa possiamo gustare:


Menù del giorno


-Salumi:

· FINOCCHIONA

· SALAME DI CINGHIALE

· TONNO DEL CHIANTI

· BURISTO

· FILETTO DI CINGHIALE

· MEZZONE


-Formaggi:

· MARZOLINO DEL CHIANTI

-Primi:

•PANZANELLA

•CROSTINI AL SUGO NERO DI FEGATINI


-Secondi

•CHIANINA

-Dolci

•AFRICANI

•PAN CON L’UVA


-Bevande

•VINI IN CHIANTI

•GRAPPA DI CHIANTI CLASSICO


Se volete fare colpo sul vostro lui o sulla vostra lei, non potete non ordinare qualche fetta deliziosa della classica Finocchiona o Finocchiata (o capocollo senese): è un prodotto antico, inventato quando le spezie erano molto pregiate e il pepe raro e costoso. I contadini impararono allora ad usare semi di finocchio al posto del pepe. Un salume di forma cilindrica come il salame, caratterizzata dal sapore del finocchio che le dona una certa intensità. Ogni anno ne vengono prodotti in tutta la Toscana circa 7000 quintali. La produzione migliore nel Chianti fiorentino.

Fidatevi, resterà stregato/a!

Un prodotto che mi ha sempre incuriosita ma che purtroppo non ho avuto ancora la possibilità di assaggiare è il Salame di cinghiale: viene prodotto nel Chianti senesi e, in particolare, a Castelnuovo Berardenga. Si ricava da carne magra di cinghiale macinata con grasso di pancetta di suino, condita e insaccata. (mamma mia…!)

Curiosa, invece è la lavorazione (oltre che il nome) del Tonno del Chianti: si ottiene facendo bollire pezzi di carne suina nel vino bianco, procedimento che viene fatto solo a luglio. Una volta cotto, viene messo in vasetti sott’olio.

Ha profumo e sapore di tonno. Inventato da Andrea Cecchini, Panzano in Chianti, insieme al “Sushi del Chianti”, gustosa tar tar di manzo tutta speziata.


Il Buristo (o Burischio o Mallegato): si ottiene per cottura e macinatura della testa e delle cotenne del maiale, a cui vengono aggiunti lardelli di grasso soffritti e sangue di maiale filtrato. Il tutto viene condito e insaccato nello stomaco del suino per poi essere cotto e consumato subito dopo. Molto rinomato quello di Greve in Chianti e Impruneta.

Per gli appassionati di salumi, non possiamo dimenticarci del Filetto di cinghiale: è un salume tipico del Chianti, prodotto in particolare nel comune di Castelnuovo Berardenga. Viene messo sotto sale e aromi per 10 giorni prima di essere messo a stagionare.

Oppure del Mezzone: è un salume prodotto soprattutto con carne di maiale, a cui viene aggiunta carne di bovino in percentuali variabili, spezie, sale e pepe. Si produce tutto l’anno a Greve in Chianti e con alcune varianti in tutta la Toscana.


Per gli amanti dei formaggi abbiamo il famoso Marzolino del Chianti: è ottenuto da latte intero di pecora. Deve essere stagionato per un periodo variabile da 30 a 180 giorni. Fragrante e saporito, tende al piccante con la stagionatura. Viene prodotto nella zona tra Firenze e Siena da novembre a giugno.


Se invece si cerca un sapore più marcato, ci si può orientare verso i “crostini” al “sugo nero di fegatini”. I loro gusti forti e decisi si abbinano perfettamente con il pane non salato toscano. Per non parlare di quando si rincara la dose con delle scaglie di formaggio “pecorino stagionato”!


La Panzanella è un piatto tipico di tutta l’Italia centrale, ma nelle zone del Chianti si può trovare la panzanella tipica della zona. Si prepara tagliando a cubetti il pane raffermo in una terrina e insaporendolo poi con pomodorini a dadini, cipolla, aromi, sale e olio. Ecco i passaggi per la ricetta della panzanella alla fiorentina. Storicamente veniva preparata la sera per poi essere consumata il giorno seguente nei campi dagli uomini, durante la loro pausa pranzo. È quindi un piatto povero, oltre che fresco.


Per gli appassionati di carne, questa zona è ideale! Infatti nelle zone del Chianti abbiamo allevamenti di bovini all’aperto della razza “Chianina”, esclusivamente allevati nella Valdichiana! E i suini di “Cinta Senese” , così chiamati perché allevati nelle cucine senesi.


Per il dolce, abbiamo il tradizionale “pan con l’uva” (dolce tipico fiorentino a base di uva nera) e i deliziosi “africani” (dolci preparati con uova e zucchero) se poi accompagnati con un buon Vin Santo…


Per ultimo (assolutamente non per importanza) citiamo le bevande:

Abbiamo la Grappa di Chianti Classico: si ottiene dall’uva usata per produrre il vino Chianti Classico, ma la vera star dei menù chiantigiani, fiorentini, toscani e allargando il punto focale, italiano, è il vino Chianti!

Vino prodotto direttamente dai vigneti delle zone chiantigiane, in particolare sono famosi e conosciuti quelli di Panzano in Chianti e Greve in Chianti, i quali con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno allestiscono una vera e propria fiera del vino!

A Panzano possiamo trovare la festa “Vino al vino” per presentare le nuove annate, dove pagando una cifra possiamo comprare un calice e degustare il vino dei vari stand.

A Greve troviamo invece l’Expo del Chianti classico, dove pagando una certa cifra abbiamo accesso ad un tot numero di degustazioni!

Come si dice all’interno del film “Adeline, l’eterna giovinezza”:

“Anni, amori e bicchieri di vino sono cose che non si dovrebbero mai contare.”


Se capitate nelle zone del Chianti, quindi, non lasciatevi scappare l’occasione di andare in una macelleria a rifornirvi di qualche buon salume o carni fresche, né tantomeno quella di andare in un ristorante (DPCM permettendo) per godersi un bel piatto di pappardelle al cinghiale, in quanto la selvaggina è lavorata particolarmente bene in questa zona, ed latri piatti tipici!

Ovviamente, con un bicchiere di vino che non sia mai vuoto!


“Vorrei passare tutta la vita con una dea irrazionale e sospettosa con un assaggio di gelosia furibonda come contorno e una bottiglia di vino che abbia il tuo sapore e un bicchiere che non si mai vuoto”

(- Russell Crowe in Un’ottima annata)


Riferimenti: Testimonianza diretta di un fiorentino che ama la buona cucina, Dissapore.com, panzanoinchianti.com, chianti.it, scubidu.eu

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