Dal greco etymos, "vero" e logos, "studio", l'etimologia è la scienza che studia l'origine delle parole. Se nell'italiano di oggi molti termini hanno una provenienza chiara, avviene talvolta che certe etimologie provengano invece da storielle simpatiche e inaspettate. Noi di UniFichiamoci abbiamo deciso di raccontarvi una di queste storie ogni giorno fino a Natale, come una sorta di calendario dell'Avvento etimologico. La parola di oggi è: persona.
Non vi è mai capitato di avere una litigata furiosa con un vostro caro amico, scoprendo lati terribili di lui? Ad esempio che è razzista, o che odia gli animali, o che preferisce il sushi alla pizza, o che mette prima i cereali e poi il latte... insomma, tutte queste cose inaccettabili che costruiscono il carattere e l'immagine di una persona. I lati segreti, nascosti e celati sotto a strati di belle figure e sorrisi, che poi sono quelli che paradossalmente mostrano di più di quel che appare.
Al di là di inutili luoghi comuni o banalizzazioni pirandelliane, possiamo riassumere il concetto dicendo che ognuno di noi non è che una maschera.: un costume sociale e individuale, una personalità costruita per piacere agli altri, o, molto più frequentemente, per piacere a noi stessi.
Se questo vi rende tristi, arrabbiati o semplicemente sconvolti, amici, buone nuove: la falsità è alla base del nostro individuo. Non è colpa nostra, è semplicemente così che funzionano le cose.
Siamo persone, e, come tali, maschere. Lo dice anche la parola stessa: “per” + “sona”, “attraverso” e “suonare”, “risuonare”. Era questo il termine usato nell'antica Roma per riferirsi agli attori del teatro classico, che parlavano attraverso i fori della maschera di scena. Dalla maschera si passa al personaggio, dal personaggio si passa alla persona.
Nel teatrino della vita, la nostra voce esce come filtrata da una maschera. Nessuno sa quale sia il suo vero suono, nemmeno noi stessi, e la cosa sconvolgente è che non c'è assolutamente niente di sbagliato.
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