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Fiorentino parlo, Fiorentino penso - vol. 4: “Gli fa come i’ nonno alla nonna”.

Il fiorentino, come la maggior parte delle persone sanno, non solo è un dialetto colmo di termini coloriti, a volte quasi volgari, ma è ironia allo stato puro, senza considerare che esso ha dato la base della lingua italiana. Prima di tutto, vorrei sfatare un mito: non diciamo solo “la hoha hola hon la hannuccia horta, halda halda tutta holorata”; noi siamo molto di più, la nostra tradizione, soprattutto quella linguistica, non si limita alla C aspirata, al classico “maremma maiala” o ad un “bona cisi e se un cisi bona”, questo simpatico dialetto è anche mimica facciale, gesticolare, non si riduce tutto alla sola parola, anche se alla fine è la parte più importante della nostra essenza.


Si dice che le vecchie dicerie sui nonni nascondono un messaggio segreto, spesso di amore per le generazioni successive, ma diciamo che il nostro “gli fa come i’ nonno alla nonna” ha tutto un altro significato: questo celebre detto viene utilizzato per dire che qualcosa non ha nessuna efficacia, in qualsiasi ambito, anche se la frase, come sicuramente avrete già capito, ci riconduce alla vita sessuale di due persone anziane.

Questo particolare e buffo modo di dire proviene dalle realtà più rurali e contadine dell’area fiorentina: quando il contadino tornava a casa, stanco e sporco, dopo una giornata passata a zappare e vangare nel campo, o anche l’operaio che si spaccava la schiena in fabbrica per riuscire ad arrivare a fine mese, tutto ciò di cui avevano bisogno per rimettersi in forze era un'abbondante razione di cibo per andare a letto con lo stomaco pieno; quando questo non avveniva, si diceva che tale porzione “faceva come i’ nonno alla nonna”, nel senso che quella sera i lavoratori della famiglia si sarebbero addormentati col becco asciutto e con lo stomaco che brontolava.


Uno spaccato comico della mia infanzia, legato a questa frase, mi rimanda a quando tornavo a casa dopo scuola e mia nonna non mi riempiva il piatto quanto mio nonno avrebbe voluto, così lui esordiva con frasi come: “la bambina deve crescere, questa braciolina gli fa come i’ nonno alla nonna”; questo anche per dire che, come già ho scritto sopra, noi toscani abbiamo un forte legame con le nostre tradizioni, che possono riguardare o no il nostro dialetto.


Ad oggi, è un detto più vivo che mai anche nelle generazioni più giovani, ovviamente adesso viene usato in altri contesti che fanno riferimento alla società odierna, quindi non riguardano più solo la delusione di chi non riesce a riempirsi la pancia, ma spesso viene utilizzato anche per far capire che delle semplici parole non possono scalfire il nostro orgoglio fiorentino; quindi, cari/e fiorentini/e e non, ricordatevi che quando il simpatico, lo spiritoso di turno esordirà con la celebre frase di Boris: “[...] Perché con quella c aspirata e quel senso dell’umorismo da quattro soldi i toscani hanno devastato questo Paese”, la risposta giusta è: “ciccio/a, tu fai come i’ nonno alla nonna!”.

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