Le tradizioni toscane affondano le sue radici nella realtà contadina, la quale tutt’oggi è motore dell’economia locale grazie alla produzione di prodotti di altissima qualità, famosi anche all’estero. Questa caratteristica culturale di una vita legata alla natura ed alle stagioni si manifesta in principal modo nei numerosi proverbi legati alla coltivazione, la quale si basa in gran parte sul meteo. “S’è bianca e sardegnola, o nevi’a o gragnola” è infatti un antico monito dei contadini a prestare attenzione alle nuvole provenienti dalla Sardegna (quindi da Sud-Ovest) poiché, se sono bianche, o nevicherà o, ancora peggio, grandinerà. Avere una previsione abbastanza precisa sulle future condizioni metereologiche evitava infatti la completa distruzione del raccolto, cosa che sarebbe stata catastrofica per i contadini che trovavano guadagno solo dai prodotti della terra. Sono numerosi i proverbi legati alla natura, per esempio possiamo citare anche il famoso “Luna mercurina tutto il ciel ruina”, usato come avvertimento per quando la Luna nasce di Mercoledì, che lascia presagire piogge e tempeste. Uno ancor più celebre è quello dedicato alla Candelora (festa in ricordo della Presentazione di Gesù al Tempio, festeggiata il 2 Febbraio) “A Candelora, se nevi’a o gragnola, dall’inverno siamo fora; se c’è sole o solicello siam sempre in mezzo all’inverno”, dove ben possiamo notare quanto per gli agricoltori toscani sia importante tenere sempre gli occhi rivolti al cielo, sia per pregare, sia per coltivare.
Emanuele Nesti
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