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Immagine del redattoreTommaso Massai

Firenze Bottegaia

Aggiornamento: 4 apr 2021

Il fascino della nostra amata città non smetterà mai di stupirci. La nostra Firenze è inserita in tutte le classifiche delle "città più belle al mondo", e riesce a reggere il confronto di grandissime metropoli come Londra, Parigi, New York, Tokyo. Con la globalizzazione e il boom del turismo Firenze si è dovuta adattare, perdendo parte della sua anima primaria in cambio di una maggiore internazionalità. Ottengono sempre più spazio i negozi di grandi catene in centro, i McDonald's, i supermercati dove trovi tutto dalla A alla Z, per giunta scontato. Restano solo di contorno, aggrappati alla routine cittadina, piccole realtà di negozi familiari, che mandano avanti attività da decine e decine di anni. Le famose Botteghe della "Firenze bottegaia" tanto rimpianta dal nostro Riccardo Marasco, canzone che se non lo avete ancora fatto vi consiglio caldamente di ascoltare, qua sotto.

Questo delizioso pezzo di Marasco non è soltanto un bel ricordo di una "Firenze che ora non è più", ma una vera e propria dichiarazione d'amore incondizionato alla città. Se infatti si sta perdendo parte "del genio e dell'originalità", Firenze rimane Firenze. Non è giusto affogare nella deprecatio temporum (che per i meno colti sarebbe la disapprovazione del tempo, in pratica incarnare il mood del "si stava meglio quando si stava peggio"), piuttosto meglio provare a esprimersi nella Firenze di oggi insieme a ciò che può offrire. E per "esprimersi" intendo toccarla con mano, perdersi sempre di più alla ricerca di nuovi locali e angoli non conosciuti.

Tra Gennaio e Febbraio passati in zona Gialla ho avuto la fortuna di passare molto tempo a Firenze, e avendo anche più impegni nella stessa giornata ho avuto anche qualche "momento morto", per esempio tra una visita e un paio di miei amici da incontrare, o tra un'esperimento di laboratorio e un treno da riprendere. Sono un tipo di persona che deve programmare tutto e che si spaventa a restare un'ora senza aver niente da fare, ma ho cercato di godermi a pieno questo tempo libero passeggiando da solo per il centro, in cerca di cose ganze, aperto a catturare ogni emozione mi si ponesse davanti. Ho scoperto un paio di negozi casuals che non conoscevo, adocchiato un bar con un sacco di strumenti che morivo dalla voglia di suonare e scambiato tre battute con il ragazzo al bancone che mi ha proprio lasciato un buon ricordo. Insomma, ho cercato di VivereFirenze, proprio come il nome di questa rubrica, ho provato a esserne parte integrante. Proprio adesso col Covid è il momento di rendersene conto : non ci sono i turisti, non c'è mai stata una città così vuota e in difficoltà.

Il virus sarà un acceleratore di eventi e trasformerà Firenze più di quanto stiamo subendo adesso : sta a noi giovani viverla e farla diventare quello che vogliamo, la città più bella del mondo.


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