La Biblioteca più antica del mondo è italiana!
Ebbene si, la prima biblioteca al mondo è in Italia ed è la Biblioteca Capitolare di Verona.
Prima di entrare nel dettaglio di questa maestosa istituzione, scopriamo la differenza tra Libreria e Biblioteca. Il primo è un luogo di “mercato”, dove si possono comprare i libri che vi si trovano all’interno per poter ampliare la nostra biblioteca a casa, la libreria in attività più antica al mondo è la Livraria Bertrand di Lisbona; il secondo, invece, è un posto dove i libri vengono conservati, si possono leggere o prenderli in prestito, ma poi vanno riconsegnati alla biblioteca.
La più antica è qui da noi, nella bella Verona, si trova nella zona medioevale della città, vicino al Duomo ed è li dal V secolo dopo Cristo. Custodisce moltissimi manoscritti tra cui il Codice Palinsesto XV che contiene le “Istituzioni di Gaio”, unico esemplare esistente al mondo. Così importante nel suo genere che il paleografo Elias Avery Lowe la definì “la regina delle collezioni Ecclesiastiche”.
La Capitolare deve il suo nome ai noti sacerdoti Canonici del Capitolo che gestivano l’officina libraria detta “Scriptorium” ed erano i preposti allo svolgimento delle funzioni liturgiche più importanti all’interno della Cattedrale. Fu grazie ad un sacerdote di nome Ursicino, con l’ordine minore di lettore, che, a fine della trascrizione di Vita Sancti Martini e la Vita dell’eremita tebaico san Paolo, nella conclusione del cosiddetto Codice Ursicino dichiara di aver completato il suo lavoro il 1° Agosto 517 e da ciò scoprirono il collocamento storico della biblioteca, anche se vi si sono trovati codici ancora più antichi, come il De Civitate Dei di Agostino, che fanno risalire la fondazione almeno al secolo precedente.
A partire dal 1200 circa, lo “Scriptorium” iniziò ad essere considerato ed utilizzato come una vera e propria biblioteca, dove poter studiare, consultare libri per ricerca e dove poter conservare volumi. Vi è testimonianza del passaggio del sommo poeta Dante Alighieri che fu invitato dai sacerdoti del Capitolo nel 1320 per tenervi una conferenza e più avanti vi passò anche Francesco Petrarca, per consiglio di un amico, per consultare i volumi della Biblioteca Capitolare. Nel 1400, con l’invenzione della stampa, iniziarono a far parte della collezione anche i primi testi stampa, “incunaboli”, prodotti fino al 1500.
Tanto nota questa imponente collezione della biblioteca che fece gola, in età napoleonica, all’imperatore francese che la fece letteralmente depredare di 31 codici e 20 incunaboli e li fece inviare alla Biblioteca Nazionale di Parigi, e solo due terzi di essi, dopo la disfatta di Napoleone Bonaparte, fecero ritorno alla biblioteca veronese nel 1816. L’inondazione dell’Adige, invece, nel 1882, colpì la biblioteca duramente con più di 11.000 pergamene ricoperte di fango, che poi vennero ripulite negli anni successivi. Ma fu ancor più pesante il colpo subito dalla seconda Guerra Mondiale, con il bombardamento sulla città il 4 Gennaio 1945, venendo rasa al suolo. Alcuni furono salvati preventivamente ma molti furono recuperati da sotto le macerie negli anni successivi.
Il patrimonio odierno della Biblioteca Capitolare è di grandissima rilevanza, vanta 1.200 manoscritti, 245 incunaboli, 2.500 cinquecentiste, 2.800 seicentine ed oltre 70.000 volumi, a cui si aggiungono costantemente nuove enciclopedie, pubblicazioni specialistiche, dizionari e riviste. In una biblioteca del genere non può certamente mancare un laboratorio attivo per il restauro dei codici antichi. L’unica cosa a differenziarla dalle altre biblioteche è che non vi è consentito prendere i libri in prestito.
La Biblioteca Capitolare è un luogo magico, con un’atmosfera che porta indietro nel tempo e ovviamente è a Verona, la città dei sogni e dei pensatori. Gli appassionati di libri possono gioire nel sapere che è visitabile, vi si può studiare, leggere o partecipare ad un vero e proprio tour guidato nel luogo dove sono conservati i più antichi codici originali.
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