Nella notte di ieri si è consumata una violenta manifestazione tra gli scenari più importanti di Firenze: da Santa Maria Novella fino a Piazza della Repubblica.
Alla protesta hanno partecipato anche molti giovani, universitari soprattutto.
Ciò che stupisce sono le loro motivazioni: voci di corridoio confermano che non si trattasse di malumori per i pascoli di pecore al Polo di Sesto, o delle aule allagate a Careggi e né per i rimbombi dei fantasmi in aula Battilani.
Alla base della rivolta invece ci sono i disagi creati dal nuovo DPCM, colpevole di aver ricongelato l’impresa in Italia come gli avanzi del cenone di Natale, rimessi e tirati fuori dal freezer sì e no 15 volte.
Slogan e cartelli contro il Presidente Conte, principale indiziato della manovra: “Giuseppe Conte via dall’Italia, ci rubi tutte le bimbe”.
Pur senza autorizzazione, il primo corteo si dimostra educato e civile, interessato a far valere le proprie ragioni senza l’uso delle maniere forti. A seguito di dirette su Facebook (ma chi guarda ancora le dirette su Facebook?) sul movimento dei manifestanti, molti sono usciti di casa per andare ad assistere coi loro occhi allo spettacolo. Più gente scendeva in piazza più il clima si faceva nervoso, peggio di uno studente impreparato alla vigilia di un orale, con più caffeina in circolo che globuli rossi. Troppo spesso succede però che basti un solo verme a far marcire tutto l’albero; così, com’era prevedibile, dopo l’arrivo dei soliti facinorosi disinteressati agli intenti e giunti solo per fare casino, la situazione è degenerata. Non è bastata quindi la preghiera giunta da Nardella prima dell’evento, che infatti si è sfogato così: "Ci hanno fatto vivere una notte surreale, terribile e dolorosa a Firenze. Non è così che si manifestano le proprie ragioni, non è così che si dà voce alla sofferenza. È solo violenza fine a se stessa, gratuita. Chi sfregia Firenze deve pagare per quello che ha fatto".
Ad ogni minuto che passa si scoprono nuovi retroscena e sale il bilancio dei fermati per gli scontri, che al momento sarebbero di almeno una ventina su mille partecipanti. Secondo quanto appreso stamani infatti, sarebbero rimasti feriti alcuni agenti, raggiunti dal lancio di pietre, bottiglie ed addirittura molotov, roba da GTA San Andreas insomma.
La città ne esce ammaccata e serviranno ovviamente nuovi soldi per ripararla; risultato: se si protestava per il malessere figurarsi adesso come si sta bene con vetrine spaccate e cestini incendiati. Alla fine ciò che poteva essere comprensibile si è trasformato in un atto di inciviltà firmato italiano medio, dal quale, a ragione, i negozianti innocenti si dissociano.
Senza voler impartire alcuna morale chiudo però con un piccolo fiocco personale: non fate rivolte violente che non hanno effetto e per di più poi dobbiamo anche studiarle a scuola, fate qualcosa di civile, educato e concretamente utile.
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