Piazza Santissima Annunziata è ricca di aspetti culturali (e non solo) quasi impossibili da contare. La piazza, infatti, dalle storie più conosciute grazie alla presenza dello Spedale degli Innocenti alle piccole curiosità sparse lungo il suo perimetro, rappresenta uno dei luoghi di attrazione più ricchi di aneddoti (più o meno veritieri) ormai più che noti alla comunità fiorentina, ma forse ancora fin troppo sconosciuti ai più.
Tra questi, oltre alla storia dei due innamorati rappresentata dalla finestra sempre aperta di palazzo Grifoni, sempre nella stessa piazza è possibile osservare un’ulteriore curiosità: nel retro del piedistallo della statua equestre di Ferdinando I de’Medici (terzo Granduca di Toscana dal 1587 fino alla morte), ideata da Giambologna e portata a termine dall’allievo
Pietro Tacca nel 1607, si trova uno sciame d’api disposte in cerchi concentrici con al centro quella che si intuisce essere l’ape regina, leggermente più grande delle altre, simboleggiante il Granducato di Toscana a capo del quale c’era Ferdinando I stesso.
Anche le api “minori” hanno però un significato particolarmente specifico ed indicativo, quello cioè dei cittadini fiorentini, laboriosi e leali nei confronti del potere.
Se osserviamo attentamente la base posteriore del monumento, possiamo notare quanto sia difficile contare le api senza indicarle o toccarle. Ciò non significa però che sia impossibile farlo.
Contare le famose api di bronzo, infatti, è uno dei passatempi preferiti dei fiorentini di qualsiasi età. Se però per i più piccoli il conteggio rappresenta semplicemente un gioco, per gli adulti lo stesso rappresenta una sfida piuttosto ardua: pare che scoprirne il numero esatto sia quasi impossibile proprio a causa della disposizione delle api stesse, la quale induce a far perdere il conto.
Stando alla leggenda, chi riesce a contarle ad occhi chiusi, senza toccarle o indicarle, verrà investito dalla fortuna. Allora, che stai aspettando?
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