“La morte non esiste. È solo una trasformazione” -Franco Battiato
Si è spento a 76 anni nella sua residenza di Milo il cantautore Franco Battiato, uno dei più grandi artisti italiani. La notizia è stata diffusa nella prima mattinata dalla famiglia stessa.
Battiato era malato da tempo e questo l’aveva costretto a ritirarsi dalle scene per vivere nel suo tanto amato eremo siciliano.
Cantante, pittore, regista e molto altro, è stata una delle figure più eclettiche del panorama italiano, impossibile da etichettare e da definire; con lui se ne va un altro maestro, accolto nell’Olimpo eterno della musica.
TRA MUSICA E FILOSOFIA: Inizia la sua carriera negli anni Sessanta come cantante pop, per poi passare al rock progressivo e all’avanguardia colta, ma non solo: ha sperimentato anche la musica d’autore, l’etnica, l’elettronica e l’opera lirica.
Innamorato dell’Oriente, i suoi testi riflettono i suoi interessi, dall’esoterismo alla teoretica filosofica, dalla meditazione ai sentimenti più puri come l’amore, protagonista di tanti dei suoi brani (Stranizza d’Amuri, La canzone dei Vecchi Amanti…). La sua passione per la Filosofia la ritroviamo anche in molti dei suoi album, come per esempio in “Foetus”, dove, ispirato dall’opera di Aldous Huxley “Il Mondo Nuovo”, ci trasporta in un viaggio interiore psichedelico dal microscopico della cellula all’infinito dello spazio, permettendoci di evadere dalla nostra quotidianità in maniera sublime.
BATTIATO ARTISTA: Oltre che cantante, nei primi anni Novanta Franco Battiato intraprende anche la carriera di pittore, avvicinatosi grazie alla sua insaziabile curiosità. Tramite la pittura ad olio raffigura soggetti religiosi e trascendentali in un’estetica ispirata all’arte bizantina ed ai grandi pittori toscani del XII e XIV secolo.
Le opere prodotte sono circa ottanta, tra tele e tavole dorate, tra cui le copertine di “Fleurs” e “Ferro Battuto”. Süphan Barzani è lo pseudonimo col quale Battiato firmava i suoi dipinti.
CINEMA: Oltre ad aver composto numerose colonne sonore, nel 2003 scrive e dirige “Perdutoamor”, film autobiografico grazie al quale riceve il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente; partecipano al film anche Francesco De Gregori e Giovanni Lindo Ferretti. Successivamente realizza come regista anche molte altre pellicole, tra cui “Musikanten”, dedicata alla vita del compositore Beethoven, “Niente è come sembra” e “Viaggio nel regno del ritorno”.
Tutto questo è solo una piccola parte dei capolavori firmati Franco Battiato, eterno maestro siciliano.
Ciao Maestro
Emanuele Nesti
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