Con l’intervista del proprietario della libreria “La diffusione del libro” di Lido di Camaiore.
Le librerie, un mondo magico e dall’atmosfera unica, un posto dove libri e lettori si incontrano. Ognuno di noi ha il suo bar di fiducia dove di solito fa colazione ,oppure il solito supermercato dove fa la spesa, ed ovviamente, che lo si voglia o meno, ha una libreria di fiducia, che sia indipendente o di una grande catena non importa, ma comunque un luogo dove recarsi per trovare i suoi libri preferiti o per reperire testi che gli servono per lo studio, o semplicemente per arricchire la sua mente con nuovi racconti, però vorrei soffermarmi sulle librerie “familiari”.
Quei posti che, quando entri, ti senti un pò come a casa, con la coperta di pile e la cioccolata calda, e ti permettono di far crescere la tua biblioteca a casa.
Io come tutti, ho la mia libreria di fiducia con cui ho avuto il piacere di chiacchierare, tirandone fuori una vera e propria intervista, su come le librerie sono parte della nostra cultura e come oggi vivono con la tecnologia che sempre più cerca di sorpassarle. Ma come leggerete, non sarà facile lasciare indietro la passione e l’autenticità che affiancano il mondo dei libri.
“La diffusione del libro” è la libreria di Vezio Moriconi a Lido di Camaiore, sulla costa turistica versiliese, che gentilmente ha risposto ad alcune domande, per mettere a nudo ciò che le librerie sono: un mondo che dà a chiunque vi entri. E come assidua frequentatrice del suo negozio, non ho potuto fare a meno di notare la passione e la dedizione che danno lui e la sua famiglia tra quelle mura, così calde ed accoglienti, tanto da scegliere loro per la mia indagine.
Mi racconti della sua libreria e come è nata questa passione.
Io ci sono cresciuto dentro, nel vero senso vero del termine. Questa libreria è stata aperta nel 1971 da mio padre e mia madre e quindi ho avuto la fortuna che a me e a mia sorella è stato lasciato un lavoro che a me piace molto. Abbiamo lasciato l’impostazione che avevano dato i miei genitori, ma la storia della nostra libreria è un po’ particolare, ovvero, hanno iniziato facendo le fiere con un camion di libri girando l’Italia, poi successivamente trovarono lo spazio dove siamo tutt’ora oggi a Lido di Camaiore, che partendo da un posto piccolo e successivamente si è sempre più ingrandito. Comunque mi sento un po’ privilegiato in quanto io e mia sorella abbiamo questa possibilità. Già il camion che si recava alle fiere si chiamava “La diffusione del libro”.
vi seguo da tempo su Instagram, acquisto sempre da voi infatti grazie anche alle spedizioni a casa, e ho visto che fate un sacco di iniziative come dirette con scrittori, sondaggi, la bacheca per le recensioni scritte dai lettori e molto altro, che responso da questo tipo di approccio?
Non è moltissimo che abbiamo incrementato questa cosa, stiamo creando un sito, ma io personalmente non ho le competenze adeguate, si gli sto un pochino dietro, ma ho sempre preferito il contatto diretto, però c’è una ragazza che ci dà una mano con l’online. Ma, credo che in questo momento qui non si possa prescindere da nessuna delle possibilità di entrare in contatto o di dare un servizio, in particolare le librerie indipendenti, hanno bisogno in qualche modo di mantenere, che è anche il bello, di avere un rapporto con i clienti forte, anche se indiretto. Noi l’estate abbiamo la possibilità di avere un grande rapporto diretto con i clienti, grazie alla posizione in cui siamo, ma durante l’inverno, con questi nuovi mezzi, abbiamo la possibilità di tenerceli sempre vicini. Dal punto di vista economico non lo so quello che darà, ma sono contento che dia questo rapporto di grande risposta da chi ci segue.
L’atmosfera delle librerie è unico, magico e irradia calore, secondo lei c’è un come mai?
Si ed è la cosa più semplice il “come mai”, è proprio il prodotto che fa questo. Se ci pensi bene, se prendi una stanza spoglia, e la riempi di libri, diventa bellissima, proprio perché è il libro che è bellissimo. Quindi penso che in certo senso l’atmosfera della libreria venga data prima di tutto dal prodotto di venda, poi anche da chi ci trovi dentro, che può trasmettere la passione a chi entra. Ma è la materia prima a dare questa sensazione.
I libri in periodo di covid-19, è stato più difficoltoso? Con il nuovo decreto i libri sono considerati da adesso beni di prima necessità, che ne pensa?
Allora, io ho perso due mesi ad inizio anno, quindi è chiaro che ci abbiano messo un po’ in difficoltà, ma comunque sia sono già fortunato rispetto a chi in questo momento ha un ristorante per esempio, quindi non è giusto neanche lamentarci, visto che al momento la mia libreria è aperta con il solito orario invernale. Quello che ti posso dire, è che sulle coste abbiamo fatto una stagione bene o male decente, ma quello che mi preoccupano sono le librerie di città. Ora vedremo con il natale come andrà.
Al primo lockdown abbiamo fatto le consegne a casa, ma per questa volta abbiamo pensato di partire con il furgone con vari libri ed andare nelle varie frazioni, magari per esempio una volta a settimana recarsi in un paesino e dare la possibilità di scelta con il libro davanti, per coloro che hanno paura di spostarsi, stiamo aspettando che le richieste vengano accettate dai vari enti di dovere.
Sul libro diventato bene di prima necessità, mi sembra una cosa talmente logica che non capisco neanche perché c’è voluto un pò di tempo prima di questa decisione. Io personalmente reputo tali anche musei, o insomma la cultura in generale. Un bene di prima necessità.
Cosa ne pensa degli ebook e degli ebook reader, della digitalizzazione in generale dei libri? Possono mettere in difficoltà le librerie, sia grandi che piccole? E e-commerce tipo Amazon?
Per gli e-book ed e-book reader, in Italia ha preso poco rispetto ad altri posti, e molta gente che ha un reader continua a comprare i libri cartacei, per la mia esperienza dico. Danno indubbiamente dei vantaggi per il poco posto che occupa, è leggero, te lo porti da tutte le parti, tutto molto giusto, ma diciamo che al momento il mezzo non è concorrenziale, è più da supporto.
Passando agli e-commerce, noi abbiamo accettato un mondo dove il più grosso mangia il più piccolo, ma quello che mi fa molto rabbia, e credo la pensino come me tutti e non solo i librai, è che questi colossi, si fammi la concorrenza, ma li si fa di pari, mentre invece purtroppo non è così. Però è stata fatta una legge molto intelligente per questi e-commerce, ovvero che non possono fare più sconti che le librerie non possono permettersi di fare, così almeno un minimo siamo alla pari, ma il problema c’è comunque.
Per quanto riguarda Amazon appunto, sa di Bookdealer, nuova piattaforma di e-commerce, che ha sfidato il colosso dell’e-commerce, che sta riunendo le librerie indipendenti? che ne pensa?
Si, l’avevo sentito e tutto può essere di aiuto. L’idea è buona, può essere utile a molte librerie poi dipende dalla posizione in cui uno si trova, ma per una come la mia che di trova sul mare, sono più avvantaggiato rispetto a quelle nei paesini che hanno più bisogno di farsi vedere e va benissimo. Ma tendenzialmente una libreria indipendente cerca sempre di avere una sorta di autonomia e più uno si aggancia ad altri, per giuste ragioni magari, più ha le quantità di scelta limitate in quanto deve concordarle prima. L’idea, ripeto, in sé mi piace, il risultato dell’idea dipende da come viene gestita.
Sa di Testo? Farà parte delle librerie ospiti?
No, non lo conosco e non ne faccio parte. Anzi grazie per avermene parlato e vedrò di documentarmi, magari per il prossimo anno.
Il libro che l’ha segnata maggiormente?
Dire un libro preferito, sugli argomenti che ci sono, diciamo che libri che mi hanno colpito particolarmente potrei dirtene, non lo so, tendenzialmente sono classici, esempio “Giuda l’oscuro” di Thomas Hardy e poi dipende in che periodo della vita li leggi, è proprio difficile rispondere. Non lo so. Quello che magari racchiude un pò tutto è “Guerra e pace” di Lev Tolstoj, ma non è neanche proprio così via.
La ringrazio per il tempo dedicato a me e ad unifichiamoci. Come ultima cosa, per quei giovani ragazzi che sognano di aprire una libreria o entrare nel mondo dei libri in generale, ha qualche consiglio o avvertimento?
Ti ringrazio io, per i consigli sul salone del libro e mi ha fatto molto piacere sapere che ci sono ancora persone appassionate di libri e librerie come te.
L’unico avvertimento, ammesso che sia valido, che posso dare è questo: un conto è la passione e un conto poi devono tornare i conti, quindi stare bene attenti alla bilancia. Il mondo di oggi non è più com’era ai miei vent’anni e non c’è più, a livello di possibilità per voi, è cambiato, c’è molta meno possibilità lavorativa, siccome siamo in una momento così, perlomeno che tutti i ragazzi studino, lavorino, che facciamo quello che gli piace. Tanto nessun lavoro dà più garanzia di guadagno per tutta la vita. Quindi tanto vale che uno faccia quello che vuole e che gli piace. E siccome tanto è tutto un casino perlomeno faccio un casino dove mi pare!
Le librerie ed il loro magico mondo sono ormai la base per la nostra cultura, che lo si voglia oppure no.
Il profumo che è intriso tra le pagine di un libro inebria i più accaniti lettori e se questa è la malattia, i librai sono la cura.
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