Ripetiamo continuamente che bisogna agire per salvare il Pianeta, ma spesso la gente non sa come muoversi per apportare il proprio contributo e così molte buone intenzioni si perdono nel nulla. Oggi vi diamo qualche consiglio su cosa potete fare. Ricordatevi sempre: il singolo individuo non basta, per invertire la rotta c'è bisogno di tutto l'aiuto possibile.
Worldrise è un ONLUS ideata da giovani professionisti che ha come obiettivo la conservazione e valorizzazione dell'ambiente marino. I progetti in corso d'opera sono molteplici e tutti invitano aziende e soprattutto i singoli cittadini a prendere coscienza di ciò che sta accadendo negli oceani e ad intervenire in prima persona. La campagna 30x30 Italia è nata con l'obiettivo di rendere aree protette il 30% dei mari italiani e si unisce al nuovo piano recentemente approvato dal Consiglio Europeo "EU biodiversity strategy for 2030", che ha l'obiettivo di proteggere il 30% del territorio e degli oceani europei entro il 2030. Il primo passo per intervenire è firmare la petizione lanciata da Worldrise "Insieme per salvare i nostri mari e il nostro futuro" in modo che l'ambizioso progetto si possa concretizzare giungendo alle orecchie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ovvero Mario Draghi e al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Importanza degli oceani
La maggior parte dell'ossigeno che noi respiriamo, circa il 50%, proviene da mari e oceani, che sono inoltre in grado di assorbire il 25% dell'anidride carbonica in eccesso. Non dimentichiamoci che tutti gli esseri viventi, uomini, animali e piante, hanno bisogno d'acqua per poter sopravvivere. Le acque contaminate da plastica e sostanze chimiche ovviamente hanno ripercussioni sulla nostra salute e su quella del mondo che ci circonda.
Molte specie marine sono a rischio d'estinzione. La causa di questo triste fenomeno è la pesca. Dicendo questo non ci si riferisce ai singoli pescatori che con le loro barche navigano al largo delle coste, ma i grandi pescherecci, autori della pesca intensiva e illegale, che non preoccupandosi minimamente dell'ambiente calano in acqua le loro enormi reti (di plastica) e le trascinano per chilometri e chilometri prima di riportarle a galla. Così facendo raschiano i fondali compromettendo la fauna marina. Inoltre capita sempre che all'interno delle reti vengano catturati pesci di una specie diversa da quella ricercata e questi animali, dopo essere stati uccisi nel corso della cattura, vengono rigettati in mare ormai privi di vita. L'istituzione di aree protette marine è fondamentale per fermare questa atroce routine e permettere a mari e oceani di rigenerarsi naturalmente, mantenendo così la loro biodiversità.
Come agire:
Informarsi sull'argomento, leggere articoli formativi, report scientifici, interviste - sapere bene di cosa si sta parlando è fondamentale.
Aiutare a diffondere il messaggio - il passaparola tra conoscenti e molto efficace, talvolta anche più dei social, perché si basa su un rapporto di fiducia reciproca.
Partecipare a eventi e manifestazioni - spesso in riva al mare si trovano oggetti di plastica tra la sabbia, una buona idea potrebbe essere aiutare a pulire le spiagge.
Evitare la plastica monouso - se andate a fare la spesa munitevi di borse in tessuto e se possibile evitate di comprare i prodotti confezionati. Sostituite le bottigliette di plastica con borracce riutilizzabili. Tra tutte le borracce che si vendono nei negozi e online ci sarà una che vi piaccia, no?
Fare attenzione alla nostra dieta e evitare gli sprechi - siamo abituati a comprare il pesce nei supermercati (nelle confezioni di plastica) e probabilmente non sappiamo neanche la sua provenienza. Ovviamente non si può pretendere che l'intera popolazione mondiale da un giorno all'altro smetta di consumare pesce, però tutti dovremmo cercare di adottare un'alimentazione bilanciata, evitando lo spreco.
SITI UTILI - www.30x30.it | www.worldrise.org
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