Gli ultimi a viverla erano stati i nostri nonni/bisnonni, ormai quasi ottanta anni fa. Sono giunto alla conclusione che a ogni generazione la sua guerra da combattere, a noi ci è toccata questa. Che ci sia andata meglio o peggio è una domanda puramente retorica, perchè i numeri su questa pandemia sono chiari. C'è chi si appella al terrorismo psicologico, chi si appella al "vogliamo la libertà", chi si appella a tante belle cose e magari fino al giorno prima della pandemia contraddiceva in pieno. Chi non vuole guardare non guardi, la realtà. A discapito di tutti però, questo è il contrappasso.
A ogni generazione la sua guerra. Ma noi abbiamo venti anni, che abbiamo fatto di male? Sostanzialmente nulla. Però a volte la vita ci mette davanti a grandi ostacoli, talvolta personali, questa volta collettivi. Abbiamo venti anni e vogliamo vivere la nostra età. Vogliamo viaggiare. Vogliamo abbracciare. Vogliamo baciare. Vogliamo tornare su quei banchi si scuola. Si, lo vogliamo. Perché è alle elementari, alle medie, alle superiori, all'Università che viviamo gli anni migliori della nostra vita. Le stupide battute sul "eh ma fate lezione stando a letto, cosa volete di più?" ce le potete anche risparmiare. Vi giuro non è simpatico svegliarsi la mattina in mutande ed essere in classe di tuo fratello che sta facendo lezione in DAD nella scrivania di fronte al tuo letto... Si fa per sdrammatizzare!
A ogni generazione la sua guerra. Ma noi che abbiamo fatto di male? Se lo saranno chiesti anche i ragazzi che vent'anni li compivano ottanta anni fa, allo scoppio della seconda guerra mondiale. Con altri desideri certo, altri obiettivi, altri divieti e altri obblighi. Non siamo qui a discutere sul "a noi è andata bene, loro andavano al fronte". È un paragone stupido e irrispettoso. Ma la guerra resta, con un nemico diverso, ma resta.
A ogni generazione la sua guerra. Noi siamo stati "fortunati" ad avere e aver avuto l'occasione di sentire raccontare la guerra da chi l'ha vissuta, anche da persone vicine a noi. Quante volte il nonno si è perso nel racconto delle sue avventure in epoca bellica? Credete che voi non lo farete con i vostri nipoti raccontando di questo periodo? Poveri illusi. I prossimi saremo noi, che racconteremo di questo periodo di clausura, e di certo lo faremo senza troppa nostalgia.
A ogni generazione la sua guerra. Questa è la nostra. Ora c'è da vincerla. Senza retorica. Torniamo a vivere, facciamolo al più presto!
Comments