La cultura gastronomica del Mugello è una delle più gustose e ricche di curiosità dell’intera Toscana: andiamo a scoprire un menu tipico di piatti mugellani e le storie rustiche che questi piatti raccontano.
MENU
- ANTIPASTO: Fegatini
- PRIMO: Tortelli di patate al ragù di carne
- SECONDO: Rosticciana
- DOLCE: Zuccherini mugellani
Piatto tipico della tradizione contadina, i fegatini sono anche chiamati crostini toscani. Estremamente radicati nel territorio, nascono nel medioevo proprio dalle usanze delle classi più povere, che, per non sprecare nulla, scaldavano il pane del giorno prima e lo accompagnavano con un pasticcio di carni povere, quindi frattaglie o fegatini di pollo. Come tantissimi piatti tipici toscani, i fegatini nascono come esigenza di evitare sprechi per poi diventare una ricetta prelibata e apprezzata in tutto il mondo.
Piatto meno conosciuto, ma che personalmente considero il migliore dell’intera tradizione mugellana, sono i tortelli di patate al ragù di carne. Imparentati coi più celebri ravioli, un giorno riusciranno a prendersi la fama che meritano in tutta Italia. Intanto ce li godiamo noi. Il tortello nasce nel Rinascimento (addirittura celebrato in una poesia dal poeta alla corte di Lorenzo il Magnifico Luigi Pulci), ma il ripieno era di castagne: diventerà di patate a partire dalla metà del 1800, quando in Toscana si iniziano a coltivare le prime patate seminate. Il tortello è ancora oggi al centro di numerose sagre.
La rosticciana è un taglio povero del suino che riguarda le costole; è uno dei più saporiti e gareggia alla pari con la più nobile bistecca. Il nome del piatto deriva dalla sua cottura (rostir – arrostita) e ha origini antiche nella tradizione contadina. C’è chi la chiama “rostinciana” e chi, con un certo snobismo da milanese “costine”, ma quella vera mugellana è solo la rosticciana.
Concludiamo con un dolce, gli zuccherini del Mugello: biscotti secchi profumati di anice, sono tipici in particolare del comune di Firenzuola (quindi Alto Mugello e Romagna Toscana). Tipicamente lavorati a mano, spesso sono bagnati nell’alchermes, liquore che dà ai biscotti un colorito tra il rosa e il rossastro. Nascono come dolci delle feste, sempre presenti a festività e matrimoni.
Non mi resta che augurarvi un buon pranzo nel Mugello (per ora non si può cenare, c’è il coprifuoco) ovviamente accompagnando tutti i piatti con l’olio extra vergine d’oliva tipicamente mugellano!
Pietro Mini
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