Eri teatro sapiente e sincero
Gigi Proietti: addio al grande ed eclettico attore romano.
Maestro del teatro, comico, cantante e musicista, Gigi Proietti ci lascia all’eta di 80 anni, il 2 novembre di quest’anno.
Nasce a Roma nel 1940, esattamente il 2 novembre.
Sente fin da giovanissimo la forte passione per la musica e per il teatro che lo porterà ad una carriera spettacolare, brillante ed unica nel suo genere.
Durante gli studi universitari, il giovane Luigi (nome di battesimo) frequenta i locali notturni della capitale esibendosi con la chitarra in piccoli concerti , frequenta i teatri e i cabaret, ma è solo alla fine degli anni ’60 che avviene il vero e proprio lancio, quando sostituisce Domenico Modugno in “Alleluja Brava Gente”. Da questo momento, per Gigi è un susseguirsi di successi.
Istrionico, eclettico, artista a 360 gradi: dal teatro al cinema, dalla musica ai doppiaggi, con i suoi 60 anni di carriera lascia una traccia indelebile nel panorama artistico e culturale italiano.
Lo ricordiamo in uno dei suoi film cult “Febbre da cavallo”, del 1976, nel quale Gigi interpretava Bruno Fiorini detto Mandrake; oppure nel suo famoso e brillante monologo “Mio padre è morto a 18 anni, partigiano”; o ancora nella poesia di Fosco Maraini, nonsenso per eccellenza, Il lonfo. La lista delle preziose esibizioni dell’attore, dei suoi esilaranti monologhi e delle sue innumerevoli barzellette, sarebbe davvero troppo lunga da scrivere e da ricordare. È stato un uomo formidabile, che ha lasciato un’impronta di sé immensa, sia nei suoi fan che nei suoi collaboratori e colleghi artistici, in tutti coloro che l’hanno amato. Infatti, verso la fine degli anni ’70, ha anche aperto il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche al Teatro Brancaccio, che ha formato artisti tra i migliori nello scenario cinematografico e teatrale italiano, tra cui Enrico Brignano, Flavio Insinna, Elena Sofia Ricci e Nadia Rinaldi. Le parole strazianti di Brignano per salutare il suo “maestro” sono solo una delle tante manifestazioni pubbliche di gratitudine, amore, ammirazione e infinito affetto per questo grande attore. Persino il Presidente Sergio Mattarella ha voluto onorare la morte dell’attore con parole piene di commozione e profonda stima: “ attore poliedrico e versatile… erede naturale di Petrolini.”
E ancora, l’intera capitale, città nella quale viveva Gigi e che lui amava profondamente, ha omaggiato l’artista con un lungo, sofferto corteo per le vie principali. Dopotutto, per Roma e per tutti i romani Gigi rappresentava e rappresenterà per sempre un “pezzo di Roma”, come l’ha voluto salutare la sua squadra del cuore giallorossa.
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