“Dagli errori si impara”, “Tutta questa sofferenza ti sarà utile, vedrai”, “Da qualcosa di brutto può sempre nascere qualcos’altro di bello”… ognuno di noi si sarà sentito dire almeno una volta nella vita una di queste frasi, spesso banali, di convenienza. Quante volte, però, ci abbiamo realmente creduto? E quante, invece, abbiamo pensato fossero un’emerita… “cavolata”? Ecco, proprio a questo proposito mi torna alla mente la famosa citazione di Nietzsche: “Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui propri errori”.
Quanti ricordi, scelte sbagliate, rimpianti, o anche rimorsi, ci portiamo dentro? Viviamo nel presente, certo, ma è il passato che condiziona ognuno di noi. In fondo è ciò che abbiamo vissuto, ciò che abbiamo conosciuto e ciò che abbiamo amato che ci rende le persone che siamo. E spesso, ciò che abbiamo dovuto dimenticare. E qui si colloca la questione di tutto, la fatidica domanda: quanto si può realmente imparare da ciò che abbiamo vissuto? E quanto invece sarebbe meglio dimenticare tutto, per “avere la meglio anche sui nostri errori”? Per non vivere di rimorsi e rimpianti, bensì riuscire a vivere ogni giorno come se fosse il primo della nostra vita? Certo, è una visione poetica dell’esistenza: pensare di avere, ad ogni risveglio, la possibilità di costruire tutto da zero, senza preoccuparci del passato, senza dipendere da esso. Il problema è che invece tutto si basa sulla storia: storie personali, storie familiari… la storia del mondo, semplicemente. E forse gli smemorati potrebbero avere la meglio sui loro errori, ma si precluderebbero anche tutto il resto, tutta quell’esperienza che deriva dall’aver vissuto appieno e dall’esser passati attraverso innumerevoli cambiamenti.
Quindi beati gli smemorati, o beato chi è memore, e proprio grazie a questa memoria è in grado di imparare qualcosa dai propri errori, come tanto spesso ci sentiamo ripetere? Probabilmente non esiste una risposta universale a questo quesito, forse ognuno di noi dovrebbe interrogare se stesso nel modo più sincero, e forse crudele, possibile; perché scendere a patti con il proprio vissuto è sicuramente una sfida, e come tutte le sfide ha le sue innumerevoli difficoltà, ma esattamente come tutte le sfide, ti offre anche la possibilità di una splendida vittoria.
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