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Centenario dell'Aeronautica Militare; storia e prospettive



Correva l'anno 1923 quando venne ufficialmente fondata l'allora Regia Aeronautica  italiana. 

In realtà l'utilizzo vero e proprio di velivoli a scopo bellico era partito diverso tempo prima; perlomeno dalla Guerra Italo-Turca del 1911, dove l'Italia fu la prima nazione ad impiegare militarmente dei mezzi aerei sia in missioni di ricognizione sia in missioni di attacco (che al tempo consistevano nel lanciare bombe a mano dall'aereo). 

L'esperienza italiana, ma anche europea, continuò poi durante il Primo conflitto mondiale; prendendo in considerazione le imprese spettacolari portate a termine dai celeberrimi assi. 

Ma ancora non si trattava di un impiego sistematizzato nonché dotato di autonomia strategica rispetto alle altre Forze Armate. 

Per questo è importante partire dal 1923, perché è da quella data che in Italia le forze aeree militari hanno conseguito la loro autonomia a livello ufficiale. 

Ed è da quella data che incomincia a profilarsi una storia fatta di eccellenze. 

Il primo esempio che si può citare è la cosiddetta "Città dell'Aria", rinominata Guidonia Montecelio in memoria del generale Alessandro Guidoni. È stato un complesso dove si sono susseguite varie ricerche e sperimentazioni legate all'innovazione tecnologica nel campo aeronautico, ed ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per l'epoca. 

Ci sono le trasvolate di Italo Balbo, che riuscì a compiere itinerari di volo di portata oceanica assolutamente non garantiti e scontati al tempo; così come non era scontato, rimanendo nell'ambito tecnologico, riuscire a costruire un dirigibile che potesse raggiungere il Polo Nord, cosa che avvenne col contributo di Amundsen a bordo di un dirigibile dello Stabilimento Costruzioni Meccaniche. 

Imprese civili ed imprese militari che si intrecciano quindi; il tutto in un'ottica che ha sempre privilegiato la tendenza a guardare al futuro in maniera innovativa e puntando su una formazione all'avanguardia del personale. 

Questi sono esempi che fanno parte di una lunga storia che vale la pena andare a conoscere. 

Una storia che giunge sino ad oggi, ai tempi moderni, dove ancora una volta è la tecnologia a farla da padrone. 

Nel campo aeronautico militare la maggiore innovazione è probabilmente rappresentata dai droni, che altro non sono se non mezzi aerei pilotati a distanza in grado di svolgere molteplici tipologie di missioni. 

Sebbene i raid finalizzati all'attacco al suolo e le ricognizioni stiano traendo notevoli risultati se correlate all'utilizzo di questi apparecchi, è ancora presto per parlare di definitiva e totale sostituzione degli aerei convenzionali coi droni. 

Questa è una cosa che vale per l'Aeronautica italiana al pari delle altre esistenti. 

Infatti notiamo che sono tuttora in atto nuovi investimenti su mezzi di ultima generazione. 

Esempio recente è il caccia Tempest, sviluppato congiuntamente da Italia, Regno Unito e Giappone. 

Gli accordi di collaborazione sul progetto da parte di questi tre paesi permetteranno di superare, con ogni probabilità, il rivale SCAF progettato da Francia, Spagna e Germania; portando alla luce un velivolo che ingloberà le migliori capacità tattico-tecnologiche di tre paesi dai portati molto diversi dal punto di vista militare, ma soprattutto aeronautico. 

Ovviamente l'impegno di questa Forza Armata non si limita a questo. 

Essa si fa carico di numerose missioni ed attività; prima fra tutte, accanto alle classiche prerogative militari, la ricorrente possibilità di intervenire a scopo di protezione civile. È successo, ad esempio, durante la vicenda del terremoto turco ed anche nel corso di alcune calamità nostrane. 

Per concludere; questi cento anni hanno consentito di apportare una larga serie di contributi positivi e costruttivi, aiutando peraltro l'Italia a distinguersi come ha saputo fare in pochi altri casi. 

Il centenario sin qui ricordato dimostra che è possibile ottenere risultati straordinari, a condizione che le risorse risultino ben impiegate e che ci sia la volontà di mantenere coeso il sistema-paese a monte. 

Un domani potremo certamente essere ancora fieri della nostra Aeronautica, perché i continui investimenti nel suo miglioramento unitamente al portato delle sue tradizioni e dei suoi valori non potrà che creare un combinato complessivo dagli effetti benefici per l'Italia. 


Leonardo Lucchesi 


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