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corradociampi

Che succede?

Ad Hong Kong Joshua Wong è stato arrestato e rilasciato dopo due ore di fermo: il giovane esponente del movimento pro-democrazia della ex colonia britannica, riconosciuto come uno dei principali organizzatori, era stato arrestato per aver preso parte ad una manifestazione nel 2019 con il volto coperto da una mascherina in violazione della legge della città stato che criminalizzava tale condotta.

Lo stesso Wong ha però fatto sapere di dover tornare davanti ai magistrati nel prossimo futuro: per lui il rischio è di una condanna a sei anni di carcere (cinque per la partecipazione alla manifestazione e uno per essersi coperto il volto): la situazione ad Hong Kong resta rovente dopo un anno e mezzo di proteste e tensioni.

 

Dopo aver perso il riconteggio a Milwaukee Donald Trump sembra essersi arreso alla realtà: il vincitore delle elezioni è Joe Biden.

La pioggia di rigetti ai ricorsi presentati dalla squadra del presidente all'indomani del contestatissimo risultato delle elezioni sembra aver infine piegato l'indomito Trump, che senza ammettere il risultato si è detto disposto a lasciare la Casa Bianca al termine del suo mandato e di permettere l'insediamento di Biden: lo spettacolo della contesa sull'esito delle elezioni sembra quindi aver trovato, infine, la sua conclusione.


 

C'è poco da star tranquilli secondo l'AGCOM, l'autorità garante per le comunicazioni: nel rapporto chiamato "la professione alla prova dell'emergenza Covid-19" l'agenzia indipendente ha rilevato diversi e importanti profili di criticità per la professione giornalistica, messa duramente alla prova dalla crisi scatenata dalla pandemia: stando a quanto riferisce il rapporto infatti il 22% dei giornalisti italiani ha avuto quotidianamente a che fare con una o più fake news o episodi di disinformazione, percentuale che subisce un'impennata se si calcola sul periodo di sette giorni, raggiungendo quota 78%.

Secondo il rapporto i giornalisti, anche per evitare la diffusione di notizie false o fuorvianti, si sono sempre più rivolti a fonti istituzionali piuttosto che verificare direttamente la situazione.

L'autorità ha avviato un percorso di consultazioni volto al miglioramento della situazione della professione giornalistica, con una particolare attenzione al contrasto alla diffusione di notizie false o fuorvianti.

 

L'assassinio dell'importantissimo scienziato del programma nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh apre degli scenari impronosticabili per il Medio Oriente: l'agguato nel quale ha perso la vita lo scienziato è stato organizzato, secondo quanto accusa l'Iran, dal "mercenario" del USA Israele, coinvolgimento di cui ha parlato perfino il NYT, che riporta in un'intervista ad un ex capo della CIA come "i due paesi sono strettamente alleati e da molto tempo condividono informazioni di intelligence sull'Iran" e di come questo gesto sia stato "un atto criminale ed incosciente".

Ciò che si può dire con sicurezza è che in Iran la notizia è stata accolta con rabbia, tanto che il paese ha minacciato una "vendetta terribile": una tensione, quella tra Israele e Iran, che sembra aver ricevuto un'altra, tremenda salita.

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