Ad Atlanta un ragazzo ha ucciso a colpi di arma da fuoco otto persone in diversi saloni massaggi ad Atlanta, Georgia.
Le ricostruzioni inziali dell'accaduto non escludevano il movente etnico, essendo molte delle vittime, come riportato dai media locali, di discendenza asiatica, ma nel corso degli approfondimenti gli inquirenti hanno escluso, per quel che si può dire di indagini appena iniziate, tale movente, ritenendo che il giovane, stando anche a quanto egli ha riferito, avrebbe agito spinto da motivazioni di natura sessuale.
Solidarietà immediata è arrivata dal presidente Biden; l'accaduto ha nuovamente acceso i riflettori sul dramma che la comunità asiatica americana sta vivendo, ritenuta da alcune frange fanatiche di teorie del complotto come responsabile della diffusione dell'epidemia di covid.
La Commissione affari costituzionali del Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge che istituisce la "giornata nazionale per le vittime del covid", fissandola al 18 marzo di ogni anno (la commemorazione avrà infatti cadenza annuale.
La scelta è ricaduta sul 18 marzo in quanto in tale data, nel 2020, l'Italia intera dovette assistere alla tremenda immagine dei camion dell'esercito che trasportavano le salme delle vittime del virus.
La Spagna diventa l'ottavo paese del mondo a legalizzare l'eutanasia: nella giornata di giovedì il Parlamento spagnolo ha approvato, con 202 si, 141 no e 2 astenuti, la legge che disciplina il diritto all'eutanasia e le modalità con le quali tale diritto può essere esercitato.
Si tratta di una procedura complessa, riservata ai soli cittadini spagnoli o regolarmente residenti, e che prevede quattro passaggi: due richieste ad un medico nell'arco di quindici giorni, l'inoltro della lettera ad una commissione che dovrà incaricare due esperti e successivamente, in base alle loro conclusioni, accoglierla o respingerla.
Sono previste le obiezioni di coscienza da parte dei medici e l'obbligo per legge di mettere al corrente il paziente richiedente dell'esistenza di cure palliative, fermo restando che condizione necessaria per accedere alla procedura è uno stato di salute affetto da "malattia grave ed incurabile" o "patologia grave, cronica e disabilitante" che comporti alla persona "sofferenza psicofisica intollerabile".
La Turchia ha annunciato il ritiro dalla convenzione di Istanbul, un accordo internazionale sottoscritto proprio in Turchia nel 2011 ed entrato in vigore nel 2014, promosso dal Consiglio d'Europa per far fronte alla violenza di genere e attuare serie misure di contrasto alla violenza sulle donne, allo stupro coniugale e alla mutilazione femminile.
La decisione non arriva come un fulmine a ciel sereno, già ad agosto il governo turco aveva infatti annunciato la possibilità di ritirare il paese dall'accordo, scatenando allora una violenta protesta di piazza repressa duramente.
Oggi dunque il governo ha tradotto in fatti quell'annuncio, e anche oggi si aspetta una violenta reazione da parte della società civile.
Alcuni giornalisti ritengono che dietro alla decisione non vi sia solo la decisa sterzata verso l'autoritarismo che il governo turco sta portando avanti da anni, ma anche un mero calcolo elettorale orientato verso la base più conservatrice e reazionaria dell'elettorato.
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