Ha fatto immediatamente discutere la proposta di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, di sospendere i brevetti sui vaccini, mossa che permetterebbe di rendere più rapida ed efficace la produzione su scala globale dei vaccini, di modo da accelerare la lotta alla pandemia.
Questa, almeno, sembra essere la posizione sostenuta non solo dagli Stati Uniti, ma anche da diversi paesi dell'area UE (quali Francia e Italia) e dalla Russia; di diverso avviso invece si è mostrata immediatamente la Germania, che per tramite della cancelliera Angela Merkel, ha ribadito come fondamentale sia la difesa del diritto alla proprietà intellettuale, giudicato fondamentale nella distribuzione dei sieri, e per la quale limitante nella produzione non sono tanto i brevetti quanto gli "alti standard qualitativi richiesti e le capacità produttive".
La questione, quindi, sembra aver trovato il suo primo, grande, ostacolo, sull'effettiva capacità dei singoli paesi di mettere a disposizione dei produttori strutture adeguate in tempi rapidi, anche se la sensazione è che a livello internazionale vi sia volontà di andare avanti sulla strada della sospensione dei brevetti.
In Israele continuano le violenze dopo i fatti Gerusalemme del 10 maggio, che avevano visto fortissime tensioni tra forze di sicurezza israeliane e manifestanti palestinesi a causa della variazione delle regole di sicurezza per la celebrazione della conclusione del Ramadan e per le espulsioni dei residenti palestinesi nel quartiere storico di Sheikh Jarrah.
Da quanto è stato ricostruito, la violenza sarebbe esplosa nel quartiere a causa del raid organizzato da alcuni militanti di estrema destra israeliani, decisi a cacciare i palestinesi da Gerusalemme Est: il tutto si è rapidamente infiammato, scoperchiando odi etnici, politici e religiosi mal celati che sono esplosi in una tragica scia di violenza e sangue.
Al momento entrambe le parti si stanno scambiando razzi, anche se quelli lanciati da Gaza verso Israele vengono intercettati dal sistema di difesa nazionale e neutralizzati, mentre quelli lanciati verso la parte opposta non incontrano una resistenza così sofisticata.
Notizie di questi giorni sono le stragi che questi razzi stanno compiendo tra la popolazione civile, senza escludere bambini, e che le televisioni di tutto il mondo hanno riportato.
Mentre in Palestina si combatte una guerra che solo per il momento sembra a colpi di armi tecnologicamente avanzate, il mondo non sa cosa fare: da una parte l'ONU è ingessata nei suoi meccanismi decisionali (si riunirà domenica), mentre l'UE ha richiamato al dialogo e alla distensione senza però aver ancora preso una posizione netta sugli eventi di Gaza, anche se l'intervento più atteso è quello degli Stati Uniti, storico alleato di Israele: Biden ha ribadito il "diritto di Israele di difendersi" suscitando la forte protesta anche dei democratici americani.
Mentre, con il supporto di diversi attori internazionali, si tenta una difficile mediazione per arrivare ad un accordo di pace, la violenza non accenna a placarsi.
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