E' ufficialmente iniziata la campagna di vaccinazioni: in questi giorni nel Regno Unito si è cominciato a somministrare le prime dosi al personale medico sanitario e a soggetti anziani più a rischio a causa della diffusione.
Oltreoceano la Food and Drug Administrations ha dato il via libera per la somministrazione del vaccino prodotto dalla Pfizer, autorizzandone quindi l'utilizzo negli Stati Uniti dopo che anche Messico, Regno Unito, Canada e Barhein hanno iniziato il programma di contrasto alla diffusione del Covid.
La notizia che un paese aspettava da quattro anni: svolta nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni.
Dopo quattro anni di difficoltà, depistaggi e silenzi con cui ha dovuto fare i conti la procura di Roma ha ufficializzato l'invio di quattro avvisi di conclusine delle indagini per quattro esponenti dei servizi di sicurezza interna egiziani, ritenuti i responsabili materiali dell'orrendo omicidio del ricercatore italiano avvenuto nel 2016.
Quattro anni di dolorosa ricerca hanno condotto i pm romani ad individuare i responsabili, per i quali sarà chiesto il rinvio a giudizio.
Una vicenda orribile e straziante, la cui gravità si acuisce con il resoconto degli ultimi giorni di Giulio, si avvia ad una svolta importantissima.
Verità per Giulio Regeni.
L'Unione Europea ha superato l'ostruzionismo di Polonia ed Ungheria, liberandosi delle minacce di veto opposte dai due paesi attraverso la realizzazione di un piano che di fatto avrebbe escluso i due paesi dall'erogazione dei fondi strutturali e che ha provocato un repentino addolcimento delle posizioni dei contendenti.
L'accordo è stato raggiunto dal Consiglio Europeo (che riunisce i capi di stato e di governo dei ventisette paesi dell'Unione) sotto la rigida guida della Germania, presidente di turno del consiglio, dopo settimane di snervanti negoziati e minacce reciproche di azioni e reazioni politiche ed istituzionali: la soddisfazione è grande, l'attesa ancor più, dal prossimo anno i fondi cominceranno ad essere erogati, sta ai paesi spenderli bene.
Le elezioni americane sembrano aver finalmente trovato la propria conclusione: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso presentato dal procuratore generale dello Stato del Texas che chiedevano il riconteggio dei voti in quattro stati in cui sono risultati vincitori i democratici (Michigan, Georgia, Pennsylvania e Wisconsin).
Sembra quindi essere arrivata la fine sulla lunga fase di contestazione e accuse che si è spalancata dopo le elezioni presidenziali americane, con Trump che sembra ormai orientato ad ammettere la sconfitta.
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