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lauranortilli

Ciao Michele

se ci pensi un attimo
sono le foglie che cadono
Alla fine, poi, volano

da Andrà tutto bene, Michele Merlo





Casting Amici 2017: tra i tanti concorrenti uno si chiama Michele Merlo, viene da Marostica, Vicenza, ha 23 anni e studia storia dell’arte. Suona la chitarra da quando aveva 12 anni e “canta da poco”, dice. Vestito con giacca di pelle, pantaloni strappati, total black. Canta ad occhi chiusi “Let her go”, poi “Ancora tu” di Battisti. Sussurra quasi, singhiozza quando canta perché le parole sembrano scappargli dal cuore per sbaglio, perché sembra siano sue. Le fa diventare sue. Non a caso la giuria lo fa entrare nella casa di Amici e il rifiuto di Arisa ad X-Factor 10, quando cantò “Fix you” dei Coldplay, sembra un ricordo lontano. Mike Bird come nome d’arte, gioca a fare il bello e dannato forse, ma gli riesce bene. Ha un’aria inglese, da musica indie rock alla Arctic Monkeys, alla Kings of Leon, alla The 1975. E’ evidente che sono quelle le sue influenze musicali. Le porta sul palco e le fa sue. Michele sa del suo fascino baudelairiano. Vuole cantare il suo male di vivere, il suo spleen. E lo canta con quella voce un po’ graffiante, con quel suo carisma che non può passare inosservato. Finirà quinto in quell’edizione di Amici. Non importa se non ha vinto, lui ha portato qualcosa di vero e di unico al programma. Sembra una nuova promessa per l’Italia: qualcosa di non commerciale nel panorama musicale del nostro Paese. Allora viaggia, cambia nome d’arte, diventa Cinemaboy e nel 2017 pubblica un album omonimo, interamente in inglese. Due anni dopo decide di tornare ad impossessarsi del suo nome, Michele Merlo, ma qualcosa è cambiato. Poi il 2020 e il Covid, l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, la voglia, forse il bisogno di spiegare al mondo che cosa significa soffrire. Pubblica un nuovo album, ‘Cuori stupidi’, anticipato da singoli quali ‘Aquiloni’, ‘Tutto per me’, ‘Non mi manchi più’, ‘Credici sempre’, ‘Vorrei proteggerti dal mondo’, ‘Mare’ e ‘Andrà tutto bene’. Andrà tutto bene: l’ha pensato, l’ha scritto, l’ha cantato, l’ha quindi detto come abbiamo fatto tutti: con quella disillusione evidente, con quell‘ironia nera che è mancanza di speranza. Non andrà tutto bene. Non è andato tutto bene.

Ma guarda te 'sta vita
Un giorno mi ha abbracciato
E poi dopo è sparita

, cantava Michele in Aquiloni, ancora prima di sapere che certe cose in ‘sta vita non si possono prevedere e non si possono spiegare. Come prevedi una leucemia fulminante, come te la spieghi? 2021: la Vita che abbracciava Michele è sparita. Gliel’ha rubata una malattia, un’emorragia cerebrale che è arrivata all’improvviso, come quando cambia il tempo all’improvviso e tu non te ne rendi nemmeno conto. Provi solo un formicolio lungo il corpo e il tuo umore mareggia un poco. Michele non ha nemmeno avuto il tempo di sentire quel formicolio, di sentirsi una volta ancora vulnerabile, come mai ha avuto paura di mostrarsi.

Dai dimmelo tu che hai/ sempre un motivo per ridere/ dimmi com'è che fai/ a non voler morire

Cantava in ‘Credici sempre’. Aveva iniziato a sperare, Michele, l’aveva confessato in quella canzone. Aveva addirittura appena pubblicato il suo primo libro, anch’esso intitolato “Cuori Stupidi'. Solo pochi giorni fa, Michele aveva comunicato in alcune stories di essere al lavoro sui brani del suo terzo album, che sarebbe uscito a breve. Non ha avuto il tempo il tempo di dirci se saremmo ritornati a vivere come si deve. Non ha avuto il tempo di dirci se è andato tutto bene. Non è andato tutto bene: ieri se n’è andata una voce, se n’è andato uno spirito giovane che voleva parlare ancora, anzi, cantare ancora; uno spirito che voleva ancora ‘sperare di stare meglio’, di vivere anche se 'marcio dentro'. Te ne sei andato Michele, ma alla fine, ‘se ci pensi un attimo/ sono le foglie che cadono/ Alla fine, poi, volano’. Sei volato via, forse nell’aria, come le foglie, forse da nessuna parte, forse in un mondo dove, come hai detto tu, non è più un

‘Vivere senza mai vivere’

Perché ‘Anche il dolore sai

In fondo è un'emozione’.

Te ne sei andato troppo in fretta Michele.







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