Recensione della sitcom americana How I Met Your Mother (non contiene spoiler)
“Quando si incontra la persona giusta, lo capisci subito. Non riesci a smettere di pensarla. Diventa la tua migliore amica, la tua anima gemella. Sei impaziente di trascorrere la vita con lei. Niente e nessuno regge il confronto.” -Stagione 7 episodio 10-
Nata dalle storie di Carter Bays e Craig Thomas, How i met your mother è una sitcom americana trasmessa negli Stati Uniti dal 2005 al 2014 che ha riscosso un enorme successo nel pubblico, ricevendo 4 Emmy e 3 People’s Choice Awards; la serie è stata oltretutto definita dalla critica “l’erede ideale di Friends”, conclusasi l’anno prima. Ma a cosa deve questa enorme popolarità? Oltre all’indubbia abilità degli attori del cast, tra cui spicca Neil Patrick Harris, icona dello spettacolo in Usa, il punto forte è sicuramente la trama. In una New York dei primi anni del 2000 le vite di cinque personaggi, Ted (Josh Radnor), Marshall (Jason Segel), Lily (Alyson Hannigan), Barney (Neil Patrick Harris) e la canadese Robin (Cobie Smulders) si intrecciano intorno al MacLaren’s Pub, uno dei tantissimi luoghi di svago della Grande Mela. La storia è riportata da Ted (ormai adulto) ai propri figli nel 2030, il quale, tramite un monologo di nove stagioni, racconta come ha incontrato e si è follemente innamorato della loro madre, della quale non dirò il nome per non rivelare il gran finale. Non è infatti un viaggio semplice, sarà ricco di ostacoli ed uno dei più difficili è rappresentato da Robin, per la quale il protagonista è attratto sin dal principio, nonostante l’impossibilità del loro amore e la lontananza ideologica di lei da lui. Robin infatti antepone sempre la carriera alla passione amorosa, facendo di tutto per diventare una giornalista di successo nazionale, ma, per realizzare il suo sogno, è costretta ad entrare in aperto contrasto oltre che con il protagonista anche con i suoi sentimenti, i quali giocano un ruolo fondamentale nel susseguirsi delle vicende. La narrazione è un vortice di divertimento e passioni, arrivando a toccare diversi argomenti che ci riguardano tutti, dall’amore alla separazione, dalla gioia della vita alla tristezza della morte, ma un tema più di tutti è la forza motrice della serie: la Speranza. È lei quell’energia inesauribile che permette a Ted di non arrendersi mai nella sua estenuante ricerca dell’anima gemella; è lei che permette a Lily e Marshall (la mamma e il papà del gruppo, per cui tutti provano uno spontaneo affetto) di diventare una famiglia superando tutte le avversità economiche e parentali ed è sempre lei a far trasferire Robin dal Canada, seguendo la speranza di realizzare il “sogno americano”. Un solo personaggio non segue le logiche dell’ordine: Barney. Lui è la personificazione stessa del caos erotico ed è fermo a quella che Kierkegaard nel suo “Aut Aut” definì “sfera estetica”, dove tutto è temporaneo ed i rapporti si limitano ad una sola notte; la vita dunque è la quintessenza del motto “carpe diem”, dovendo viverla cercando di rendere ogni momento epico (o come dice moltissime volte, “Leggendario”), che però deve essere conquistato tramite mille peripezie non sempre raggiungibili (questo è ben rappresentato dal Playbook, libro contenente infiniti modi per conquistare le ragazze); al contrario Ted e la coppia Marshall-Lily si inquadrano in ciò che il filosofo chiamò la “sfera etica”, dove si mira alla creazione di qualcosa di stabile, ovvero un nucleo familiare intimo e maturo, unito tramite forti vincoli di amore e fedeltà. Barney, che potremo definire il trickster della sitcom, mente di scherzi e malefatte, è oltretutto la figura più lontana dal politically correct contemporaneo, trattando le donne alla stregua di giocattoli con cui divertirsi la notte e le persone come suoi servi, manipolandole come un burattinaio. Ma ad un principio lui è fedele fino in fondo, l’amicizia. Numerose volte cerca di ottenere il titolo di migliore amico assoluto di Ted (che detiene Marshall) e ciò che non fa per le sue numerose donne, lo fa per i suoi quattro amici. La sua cieca fedeltà è il suo punto di forza, arrivando a sacrificare tempo e denaro per rendere felice e sereno il suo gruppo donandogli le serate più divertenti di tutta la serie; un esempio è contenuto nell’episodio 3 della stagione 1, dove avviene un dialogo chiave per capire il lato umano del nostro trickster:
Barney:” Dobbiamo farlo in due!” Ted:” Perché hai bisogno di me!?” Barney:” Perché sei il mio migliore amico va bene? Non devi dirmi che io sono il tuo, ma per come la vedo io, siamo un team! Senza di te, io sono il Dinamic Uno…”
Sono questi alcuni degli ingredienti che fanno sognare ed amare How I Met Your Mother, ma, ahimè, non posso raccontarvi tutto; non vi resta altro che mettervi comodi, accendere la vostra televisione, il vostro pc o smartphone e godervi questa perla made in Usa!
E che dirvi, “it’s gonna be legen…wait for it…dary! Legendary!”
Emanuele Nesti
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