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“Da oggi siamo leggende”: le pagelle degli azzurri in trionfo all’Europeo


Di Pietro Mini


Siamo i campioni d’Europa. Lo abbiamo urlato nelle piazze per un’intera notte, ma ancora fatichiamo a credere che sia tutto vero. La nazionale italiana ha vinto l’Europeo contro ogni pronostico, rialzandosi dopo le umiliazioni degli ultimi anni e giocando un gran calcio. Ripercorriamo le emozioni di questa cavalcata con le pagelle dei protagonisti del torneo azzurro.


Mister Roberto Mancini – VOTO 10 Quando tre anni fa, al suo arrivo sulla panchina azzurra, disse che avremmo lottato per vincere l’Europeo, tutti lo abbiamo preso per pazzo. Invece era un visionario. Il nostro CT ha trovato l’acqua nel deserto, mettendo al centro il gioco e il divertimento. È lui il vero protagonista di questa vittoria.


Gianluigi Donnarumma – 9 Spettatore non pagante nelle tre partite del girone, risulta decisivo quando il gioco si fa duro: parate indimenticabili e decisive contro Austria e Belgio, non commette mai una sbavatura e si rivela freddo nelle lotterie dei rigori parandone uno agli spagnoli e due agli inglesi. Cosa volere di più? Da Gianluigi Buffon a Gianluigi Donnarumma la porta della nazionale resta in mani molto salde.


Giovanni Di Lorenzo – 6,5 Si fa trovare pronto dopo l’infortunio di Florenzi e non esce più dalla formazione titolare. Commette qualche errore dovuto all’inesperienza ma tiene botta e non sfigura anche contro avversari ben più quotati di lui.


Leonardo Bonucci – 8 Leader motivazionale della squadra, mantiene la grinta persino durante la festa del giorno dopo, quando discute con i funzionari per ottenere il pullman scoperto. Segna il gol del pareggio in finale, e non è un caso. Insieme a Chiellini, compagno di mille battaglie, dà il meglio di sé.


Giorgio Chiellini – 8 Il capitano non si discute. Dopo una stagione travagliata (solo 17 presenze e molti infortuni) metterlo in campo sembrava una follia: e invece non ha mai deluso. In Qatar nel 2022 avrà trentanove anni, quindi difficilmente sarà titolare. Non poteva concludere meglio la sua epopea azzurra.


Leonardo Spinazzola – 8,5 Finché ha giocato, il miglior giocatore dell’europeo. Velocissimo e instancabile, ha raggiunto i 34 km/h e ha quasi sfiorato la velocità della luce: nel provarci si è infortunato al tendine d’achille, ma questo non gli ha impedito di restare col gruppo e prendersi per primo la medaglia d’oro.


Emerson Palmieri – 6 Ha l’ingrato compito di sostituire Spinazzola: non gioca neanche male, ma ogni volta che lo vediamo sulla fascia non può che venirci nostalgia per l’esterno romano.


Nicolò Barella – 7 È arrivato stanco agli ultimi incontri, ma è stato comunque decisivo col gol contro il Belgio e non ha mai smesso di lottare.


Jorginho – 9 Vincitore di Champions League ed Europeo, non può che essere il principale candidato alla vittoria del pallone d’oro, conteso solo da un certo Lionel Messi. Chi l’avrebbe detto quando dal Brasile arrivò in Veneto, alla Sambonifacese, per giocare in Lega Pro? È diventato il centro di gravità permanente della Nazionale, senza il quale non funziona niente.


Marco Verratti – 8 Mancini lo convoca nonostante sia infortunato, e lui lo ripaga alla grande. Ha un rapporto speciale col pallone: diventa un tutt’uno con esso quando ce l’ha tra i piedi e lo trova sempre quando c’è da intervenire in scivolata.


Manuel Locatelli – 7 Dopo un fantastico inizio di torneo, deve lasciare il campo per far giocare Verratti. È giovane, avrà tutto il tempo per rifarsi.


Matteo Pessina – 7,5 Segna due gol decisivi, ma il voto è soprattutto per le interviste fuori dal campo. Ragazzo intelligente e colto, arriva a citare Vincent Van Gogh. Fa l’università: probabilmente in questa sessione non ha dato molti esami, ma i professori lo perdoneranno.


Domenico Berardi – 7 Da Sassuolo con furore, gioca bene ma non dà il meglio nei momenti decisivi. Forse manca un po’ di esperienza.


Federico Bernardeschi – 7 Il pupillo di Mancini segna due rigori su due. E a noi questo ci basta.


Ciro Immobile – 6 C’erano molte aspettative per la scarpa d’oro dello scorso anno, che invece ha deluso. Il suo rapporto con la Nazionale resta pieno di luci e ombre.


Andrea Belotti – 6 Subentra sempre per Ciro, e fa a spallate con gli avversari. Centravanti cercasi in vista del Qatar.


Lorenzo Insigne – 7,5 Alterna prestazioni da capogiro ad altre in cui scompare, ma resta sempre uno dei giocatori più propositivi. Ha sdoganato il tiro a giro, cercandolo in continuazione, ma ci piace anche per questo.


Federico Chiesa – 8,5 Quando entra spacca la partita. Che sia a partita in corso o da titolare, ha una prepotenza fisica e tecnica spaventosa: è esplosivo, e nei momenti di maggiore difficoltà si è sempre rivelato decisivo.


P.S. Gaetano Castrovilli – 7 È vero, in tutto il torneo ha giocato solo due minuti contro il Galles, ed è stato convocato all’ultimo quando stava già per partire per le vacanze. Ma è l’unico giocatore della Fiorentina ad essere sul tetto d’Europa, come potremmo dimenticarlo?


P.P.S Matteo Berrettini – 8 Non gioca a calcio, ma si è imbucato alla festa degli azzurri e ormai è il ventisettesimo convocato. Perde la finale di Wimbledon da Djokovic, ma dà a tutti una lezione di sportività e ci fa ben sperare anche per il futuro del tennis. Mai nessuno sconfitto fu festeggiato così.

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