top of page
eleonorapagano12

DEATH NOTE

Il mondo fa schifo, e se la feccia crepasse sarebbe meglio per tutti. E io... con questo quaderno posso far sì che ciò avvenga. Il problema è...la mia mente reggerà?”

(Light Yagami)


Death Note è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2003, e in Italia tre anni dopo.

L’adattamento anime segue fedelmente il manga che viene rilasciato nel paese nipponico nel 2006, mentre nel nostro dobbiamo aspettare un paio d’anni.

La storia si incentra su Light Yagami, uno studente delle superiori molto brillante, che trova un quaderno chiamato Death Note, lasciato per gioco sulla Terra dallo shinigami Ryuk.

Prima di continuare è giusto chiarire alcune cose, per esempio, che cos’è uno shinigami?

Nella mitologia giapponese, uno shinigami, letteralmente “divinità della morte”, è una personificazione di questa, ed è considerato una vera e propria divinità, in Occidente lo conosciamo come mietitore della morte.

Tornando alla storia, una volta entrati in possesso di questo quaderno si ha la capacità di uccidere semplicemente scrivendo il nome di qualcuno, a patto che se ne conosca il volto.

Light farà la conoscenza di Ryuk, che lo guiderà alla comprensione delle tante regole che formano il Death Note, in cambio ovviamente delle sue adorate mele, eh si a quale divinità della morte non piacciono le mele? Non dobbiamo dimenticarci che ci troviamo davanti a una creatura bizzarra e mostruosa, dalle fattezze gotiche con un mix tra Vegeta e il Joker.

Da questo momento Light aka Kira (questo sarà il nome che gli verrà dato dai giornali) inizierà ad attuare il suo piano di voler depurare il mondo dai malvagi, per poter costruire utopicamente una Terra migliore.


“Con la mano destra continuo a scrivere le equazioni... mentre con la sinistra scrivo i nomi... prendo una patatina e me la mangio.”

(Light Yagami)


Ben presto però si scontrerà con L, un investigatore privato, incaricato di scoprire la vera identità di Kira e catturarlo, impresa assolutamente non facile.

In un’opera come questa, tra un thriller psicologico e sovrannaturale non ci devono sorprendere i richiami religiosi che servono a rendere tutto più intrigante, soprattutto se riguardano sia la cultura occidentale, con richiami al cristianesimo (importante anche all’interno della colonna sonora), sia mitologia e religione orientale.

Basti pensare che il frutto preferito dello shinigami in questione è la mela, non vi viene in mente niente?


Io sono Kira. E soprattutto... Sono il Dio del nuovo mondo. Un mondo in cui, oggi, Kira è la legge. E in cui solo Kira può mantenere l'ordine. Oggi, io sono la giustizia. Sono la speranza del genere umano. Nessuno è in grado di costruire un nuovo mondo... Soltanto io.”

(Light/Kira)



Per quanto riguarda Light, si può notare una significativa trasformazione del personaggio: all’inizio troviamo uno studente modello, per poi abbracciare piano piano il ruolo del serial killer diabolico con manie di onnipotenza e delirio.

Kira, grazie al potere del quaderno che gli consente di cambiare il mondo, si eleva a giudice, giuria e boia di una società che reputa corrotta dal male e che quindi è necessario purificare.

A intensificare tutto, a mio parere, gioca un ruolo cruciale il doppiaggio italiano, eseguito in maniera impeccabile, soprattutto per quanto riguarda il protagonista; famosa è diventata la risata di Light, doppiato da un eccezionale Flavio Aquilone (Tom Felton, Zac Efron, Hiccup in “Dragon Trainer” solo per fare un esempio).

Bene, ci sarebbe da dire davvero tanto su questo prodotto ma rischierei di diventare noiosa e ripetitiva, e chi se lo stesse chiedendo è stato aggiunto di recente su Netflix, completo dei suoi 37 episodi.

Prima di concludere vorrei parlare di una piccola curiosità riguardante i nomi di alcuni personaggi che appaiono; chi è appassionato di calcio sicuramente si accorgerà che alcuni di questi portano il nome di calciatori famosi , come Andriy Shevchenko, Martin Petrov e altri ancora, a quanto pare qualche creatore della serie doveva essere un tifoso sfegatato.



Questo non è il giudizio divino, è soltanto l'opera di un individuo infantile che crede di potere giudicare gli altri come se fosse un Dio. E siccome è un pluriomicida, io lo catturerò.”

(L)


Post recenti

Mostra tutti

Fahrenheit 451

Tramite la collaborazione tra l'associazione "Csx" Firenze e il teatro cinema La Compagnia, in via Camillo Cavour a Firenze, lunedì 13...

Comentarios


bottom of page