Dal greco etymos, “vero” e logos, “studio”, l’etimologia è la scienza che studia l’origine delle parole. Se nell’italiano di oggi molti termini hanno una provenienza chiara, avviene talvolta che certe etimologie provengano invece da storielle simpatiche e inaspettate. Noi di UniFichiamoci abbiamo deciso di raccontarvi una di queste storie ogni giorno fino a Natale, come una sorta di calendario dell’Avvento etimologico. La parola di oggi è: “delirare”.
Dal latino delirare, uscire dal solco (o come diremmo oggi “dal seminato”). Etimo composto da “lira”, solco lasciato dall’aratro, e dalla particella “de-“, la quale suggerisce l’idea di allontanamento.
Già dal suo etimo è possibile notare quanto questa parola sia versatile.
Essa infatti può essere utilizzata in più di un contesto: “delirare per la febbre”, “ho visto il pubblico in delirio”. Delirio usato come sinonimo di farneticazione, irrazionalità. O come sinonimo di esaltazione invasata. È possibile inoltre delirare durante un discorso, saltare con ponderazione da un argomento all’altro, o addirittura è possibile per un musicista delirare sul suo strumento, intendendo il cambio dello stesso o semplicemente la ricerca di una nuova espressione.
La parola “delirare” ha, come abbiamo visto, tantissime sfaccettature, molte delle quali, probabilmente, ancora da scoprire. Trovare un suo significato unico e specifico è quindi impossibile, ma proprio grazie a tutti questi suoi aspetti non dobbiamo ancorarci ad un’unica spiegazione, ma sbizzarrirci tra le stesse.
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