Dal greco etymos “vero” e logos, “studio”, l’etimologia è la scienza che studia l’origine delle parole.
Se nell’italiano di oggi molti termini hanno una provenienza chiara, avviene talvolta che certe etimologie provengono invece da storielle simpatiche e inaspettate.
Noi di Unifichiamoci abbiamo deciso di raccontarvi una di queste storie ogni giorno fino a Natale, come una sorta di calendario dell’Avvento etimologico.
La parola di oggi è: meandro.
La parola meandro deriva dal greco Μαίανδρος, che significa intreccio.
Ma cos’è realmente il meandro?
Il termine meandro è utilizzato in geografia o in potamologia, per indicare le curve che il fiume nel corso del tempo tende a compiere.
Nell’ecologia fluviale, è una ricchezza di gran valore: accresce la superficie di contatto fra acqua e terra, patria della biodiversità.
Conoscendo un po’ di geografia, possiamo ricordare di come la parola “meandro” è adoperata per designare un fiume in particolare, che scorre nell’Anatolia occidentale fino a sfociare nel mar Egeo, il Meandro.
Ma non è tutto!
Con l’espressione meandro inoltre,viene accennata la parte impenetrabile dell’animo umano: la psiche, sede degli intrecci emotivi e delle complicazioni.
Dove la colonna portante è il pensiero.
Nel XIV secolo però all’interno del significato venne aggiunta la definizione di “motivo ornamentale”.
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