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Immagine del redattoreFrancesca Spagnoli

Etimologendario Natalizio - cap. 22: "aperitivo"

Aggiornamento: 8 feb 2021

Dal greco etymos, "vero" e logos, "studio", l'etimologia è la scienza che studia l'origine delle parole. Se nell'italiano di oggi molti termini hanno una provenienza chiara, avviene talvolta che certe etimologie provengano invece da storielle simpatiche e inaspettate. Noi di UniFichiamoci abbiamo deciso di raccontarvi una di queste storie ogni giorno fino a Natale, come una sorta di calendario dell'Avvento etimologico. La parola di oggi è: “aperitivo”.

Oggi a base di Spritz e sanbitter, ieri di vino bianco. A dire il vero non sto parlando proprio di ieri, ma di secoli fa: abbiamo infatti testimonianze di aperitivi già nel V secolo a. C.: primo tra tutti il vinum hippocraticum, bevanda prescritta dal medico Ippocrate a un paziente. Che metodi strani avevano i Greci per curare! Quasi quasi conveniva stare male!

Ma quale era quel male che doveva essere guarito da un vino in cui erano macerati fiori di dittamo, assenzio e ruta? Per scoprirlo basta guardare all’etimologia! Dal latino “aperitivus”, "che apre": la bevanda di Ippocrate (come anche quella dei Romani, questa volta però a base di vino e miele) aveva lo scopo di “aprire” lo stomaco e curare l’assenza di appetito. Ed ecco spiegata anche l’usanza di fare l’aperitivo prima di cenare, che, ad essere sincera, non ero mai riuscita a spiegarmi.

L’aperitivo come lo conosciamo oggi nacque però a Torino, circa 200 anni fa, nella bottega di Antonio Benedetto Carpano; un signore che ebbe un’idea che aprì la strada a molti stomaci (e fegati). Sulla falsa riga dei Greci, egli inventò una bevanda, l’odierno vermouth, mescolando vino e 30 spezie aromatizzate, ed ebbe un successo talmente grande da dare vita al Martini, lo stesso che beviamo oggi sulle nostre tavole.

Il rito dell’aperitivo, con gli anni, si è molto evoluto, la bevanda è diventata più costosa e si è diversificata a tal punto che adesso è possibile fare una vera e propria classificazione, suddividendolo in: aperitivi in bottiglia, vini, bitter, vermouth, liquori all’anice, birre e cocktails.

Allora non ci resta che prendere in mano il bicchiere e: alla salute!

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