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federica pirpignani

Etimologendario natalizio-cap. 8: baraonda



Dal greco etymos, "vero" e logos, "studio", l'etimologia è la scienza che studia l'origine delle parole. Se nell'italiano di oggi molti termini hanno una provenienza chiara, avviene talvolta che certe etimologie provengano invece da storielle simpatiche e inaspettate. Noi di UniFichiamoci abbiamo deciso di raccontarvi una di queste storie ogni giorno fino a Natale, come una sorta di calendario dell'Avvento etimologico. La parola di oggi è: "baraonda"

Pensando alla parola baraonda viene ovviamente in mente una gran confusione di persone, oggetti o via dicendo. Si associa soprattutto ad un confuso sovrapporsi di suoni , come al mercato o ad una partita. Una rappresentazione grafica del significato della parola può essere data dal quadro di Renato Guttuso chiamato “la vucciria” che rappresenta un mercato siciliano in cui è immaginabile un grande miscuglio di voci e suoni indistinguibile. Ma da cosa deriva il termine?

L'etimologia della parola baraonda è da ricollegarsi allo spagnolo barahunda = disordine, confusione, a sua volta derivante dall'antico ebraico "barūk-adonai" = "benedetto il signore". Si trattava di una diffusissima giaculatoria ebraica che, ripetuta ad alta voce da tanti fedeli contemporaneamente, creava appunto "baraonda", cioè confusione, chiasso

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