Cosa sta succedendo in Francia nelle ultime settimane?
La Francia è stata, ed è tuttora, residenza di molti cittadini di origine musulmana.
Il 30 marzo è passato al senato francese il disegno di legge che ha come scopo quello di imporre principi laici nei confronti delle donne musulmane costrette, secondo lo Stato, ad essere oggetto di oppressione religiosa.
Tale riforma non è passata di certo inosservata, basta semplicemente collegarsi sul proprio account social e leggere l’ennesimo episodio di assolutismo politico.
Cosa propone di così scandaloso la nuova mozione di legge francese?
Semplice, ogni minorenne di sesso femminile e di origine musulmana non potrà indossare alcun tipo di abbigliamento di rimando religioso in ogni luogo pubblico, proibendo hijab, burqa e niqab.
Per lo più, le madri musulmane non potranno accompagnare i propri figli a scuola o in gita come tutti gli altri genitori se indossano i veli.
Un piano di legge in grado di capovolgere anni e anni di rivoluzione femminile.
Una legge arretrata, oggi, nel XXI secolo.
Non è la prima riforma ad essere presentata in Senato, già nel 2004, venne proposta una legge che non consentiva l’uso di veli all’interno delle scuole pubbliche o nel 2011quando la Francia, il “grande paese laico” divenne il primo Paese a proibire alle donne di indossare qualunque tipo di indumento fuori dalle proprie abitazioni e, ciliegina sulla torta, nel 2016 alcune tra le città municipali imposero il “divieto di burkini” impendendo alle donne di indossarlo per andare al mare o in piscina.
Siamo arrivati in un punto cieco nel mondo dell’evoluzionismo femminile;
Il governo francese ha dichiarato di aver proposto questo disegno di legge in nome del sacro principio di libertà;
Perciò, secondo lo Stato francese, il termine libertà significa “il più forte e potente può compromettere la vita del più debole” costringendo le minoranze, che minoranze tanto non sono, siccome si conta che circa 5,7 milioni di musulmani, ben il 9% della popolazione residente,vivono, pagano le tasse, istruiscono i figli e lavorano come tutti gli altri.
Questa legge è una proposta alla sollecitazione della popolazione all’odio, ai pregiudizi, alla violenza fisica e verbale nei confronti dei musulmani; l’islamofobia diventa legge, tutelata dallo stato e dalla popolazione che continua a lasciarsi trascinare sempre di più verso una dittatura socio-politica.
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