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Immagine del redattoreTommaso Massai

I’ Lunedì di’ Tifoso Viola : Un pareggio scontato, rapido e indolore

Cosa ci aspettavamo di più dal pareggio di sabato? E perché siamo comunque delusi?

Ormai vedere questo tipo di partite è diventato routine, sappiamo benissimo di faticare su ogni campo, l’ebbrezza di vederla dal vivo è scomparsa da ormai più di un anno e questo grigiore a cui ci tocca assistere (da diversi anni, invece) non ci sorprende neanche più.


Per molti ragazzi la Fiorentina è una ragione di vita, compresi noi che siamo qua a scrivere questa rubrica. Il distacco che stiamo vivendo dalla nostra squadra ci appiattisce, ci affievolisce, ci lascia spenti.


Non che quello che vediamo in campo aiuti molto a accendere il nostro entusiasmo, anche se forse a volte ci ricorda quello che eravamo quando alziamo la voce mentre Castrovilli decide di far la rovesciata quando è tutto solo in area, o quando a capo basso aspettiamo il fischio dell’arbitro sul tocco dubbio di Eysseric che una volta tanto, non arriva.


Ma non è (solo) una questione di gioco o di risultati. Che, per inciso, non son cambiati affatto. Non ci aspettavamo certo una Fiorentina diversa dopo il cambio di panchina e anzi, eravamo convinto che in qualche modo l’avremmo sfangata.


Ma è davvero importante?


Sicuramente almeno ci stiamo calzando la veste di un tifoso più pratico, pragmatico. Meno viscerale e irrazionale. Che stavolta non si esalta per il suo numero 9 che segna un altro gol fantastico e nel frattempo sta imparando (cosa non scontata) a giocare a calcio. Perché non solo potrebbe essere il prossimo (e non l’ultimo) ad andarsene, ma vederselo li solo in uno schermo chiaro e grosso non ha lo stesso brio di scorgerlo a 100 metri mentre esulti a testa in giù travolto da persone che non conosci e neanche ti interessa farlo.

Non abbiamo parlato della partita, perché il calcio dovrebbe essere emozioni e ne sentiamo poche.

Meglio accettare senza troppi pensieri un ennesimo pareggio in sofferenza reso più lieto dai buoni risultati degli altri campi che piano piano ci accompagnano verso l’utopia di poter tornare a soffrire (come cani) su quei gradoni sgangherati la prossima stagione.

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