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Immagine del redattoreMartina Romeo

IL Femminismo

Femminismo, sostantivo maschile (contraddittorio, eppure è così): movimento di rivendicazione dei diritti delle donne, le cui prime manifestazioni sono da ricercare nel tardo illuminismo e nella rivoluzione francese; nato per raggiungere la completa emancipazione della donna sul piano economico (ammissione a tutte le occupazioni), giuridico (piena uguaglianza di diritti civili) e politico (ammissione all’elettorato e all’eleggibilità), auspica un mutamento radicale della società e del rapporto uomo-donna attraverso la liberazione sessuale e l’abolizione dei ruoli tradizionalmente attribuiti alle donne.

Definizione che ha subito più di un cambiamento nel corso del tempo e che, nonostante sia sempre stata abbastanza breve e coincisa, sembra aver creato più “problemi” di quanti, in realtà, avrebbe dovuto (nessuno).

Quella appena citata è, infatti, la definizione di una delle parole che ha causato più controversie all’interno del mondo contemporaneo, sia perché utilizzata erroneamente, che perché mai del tutto compresa.

Che cos’è quindi il Femminismo?

Stando all’enciclopedia Treccani, esso è “semplicemente” il movimento di rivendicazione dei diritti delle donne che auspica un mutamento radicale della società e del rapporto uomo-donna. Ma perché una definizione simile, forgiata in un periodo “lontano” in cui la donna veniva considerata inferiore (senza pari opportunità e relegata al ruolo di casalinga) rispetto agli uomini crea, ancora oggi, problemi.

Semplice, perché i tempi, sotto molti aspetti, non sono cambiati. Insomma, anno diverso, ma stessa storia.


Da premettere è che la parola non sarebbe così tanto nominata se solo le cose fossero cambiate, se si fossero adattate ai cambiamenti che hanno attraversato la società dal periodo dell’illuminismo in poi. Con questo, le donne non cercano di imporsi sull’uomo, facendo quindi prevalere la loro superiorità, eppure, con il solo utilizzo di questo lemma, molti hanno mostrato il loro sentirsi accusati di ritenersi “il sesso superiore” in maniera piuttosto accesa. Non sono molte le parole da dire, se non cercare di comprendere (e può sembrare strano che sia così semplice, ma lo è) la definizione stessa. Utilizzandola, il genere femminile non cerca di commettere nessun tipo di azione negativa o semplicemente contro l’uomo, ma cerca di guadagnarsi (ancora dopo tutti questi anni) il posto che le spetta: accanto all’uomo. Con pari opportunità e pari scelte. Nessuno al di sopra di qualcun altro.

E per quanto sembri un concetto facile, a quanto pare, nel duemila ventuno, ancora non lo è.

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