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ilariabottari

Il mio Interrail

Ci sono diverse opinioni su questo tipo di viaggio, alcuni lo trovano troppo scomodo, altri troppo complesso da organizzare. Io vi racconterò la mia esperienza.

Prima di tutto, l’interrail è un viaggio che si svolge interamente in treno e i cambi sono molteplici, è un viaggio da zaino in spalla e pranzo a sacco, non facile da affrontare ma sicuramente un’esperienza formativa.


Ho deciso di partire nel 2018 insieme a 5 amici acquistando un biglietto Interrail di tipo ‘global pass’ che è quello che permette di vedere più paesi in Europa e da più libertà di scelta.

Le nostre tappe prefissate erano 4: Parigi, Bruges, Amsterdam e Berlino.

Siamo partiti nel mese di Luglio con uno zaino di circa 12 kg a testa. Col senno di poi abbiamo scoperto che 12 kg se cammini 20 km al giorno sono tanti, troppi.


L’idea per le tratte più lunghe era quella di viaggiare di notte per poterci godere durante il giorno ,fin da subito, le varie città. La giornata tipo era sveglia presto, colazione e via in giro.

Per la notte alloggiavamo negli ostelli, alcuni molto belli mentre altri davvero al limite delle norme igienico sanitarie. Penso però che faccia parte del gioco, se si sceglie di fare un viaggio del genere si deve essere pronti a dormire con il sacco a pelo dentro le stazioni e sui sedili scomodi dei treni. Pian piano ci si abitua, si capisce il meccanismo, gli intoppi ovviamente in un viaggio di venti giorni sono inclusi ed è ovvio che non possa andare tutto liscio.

Per me la parte migliore di tutto il viaggio è stata il viaggio stesso, i chilometri in treno. Abbiamo attraversato l’Europa da cima a fondo e visto paesaggi di qualsiasi tipo, incontrato persone che facevano lo stesso viaggio con cui condividere consigli e aiutarci a vicenda.


Ho visto mille volti, ascoltato storie di persone che probabilmente non rivedrò più, ascoltato ore ed ore di playlist ed ho capito che quando smettiamo di fingere di essere ciò che non siamo possiamo realmente capire gli altri, empatizzare e diventare amici di persone che si sono perse o che hanno sbagliato treno. Non importa se sai la lingua, se hai internet o se hai letto mille guide, a volte serve solo un gesto, un sorriso o una bottiglietta di acqua fresca per essere vicino a chi incontri.



Parlando di questioni tecniche, l’Interrail è sicuramente un viaggio economico se si sanno ponderare bene le spese e se si ha molto spirito di adattamento, il consiglio che mi sento di dare ai lettori è quello di programmare le tappe prima di partire, cercare di capire cosa si vuole vedere e prenotare le varie visite nei musei. Allo stesso tempo però penso anche che il viaggio sia fatto di sorprese ed imprevisti e che quindi sia bello anche farsi trascinare da qualcosa a cui non si era pensato, di lasciarsi prendere da un luogo e magari cambiare i piani all’improvviso.


In conclusione, consiglio molto questo viaggio, io l’ho vissuto come un percorso per conoscere soprattutto se stessi e per capire davvero se si è in grado di cavarsela nel mondo in cui viviamo.

È molto bello capirsi, scoprirsi e sapersi lasciare andare nell’onda lunga del viaggio, guardarsi intorno e scoprire le meraviglie che il mondo ci offre. È un viaggio per curiosi, per chi ha voglia di scoprire culture e mettersi alla prova.

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