Comincia oggi la nuova rubrica mensile firmata Redazione Sport, che alla fine di ogni mese riassumerà i successi (e gli insuccessi) di atleti e squadre italiane e non in giro per il mondo. Un vero e proprio pagellone nel quale saranno valutati gli eventi sportivi più importanti degli ultimi 30 giorni. Pronti? Cominciamo
CALCIO
Date a Cesare quel che è di Cesare… Forse: 6
I più saranno sicuramente delusi dalle prime 3 prestazioni della Fiorentina dal ritorno al Franchi di Cesare Prandelli. 2 sconfitte su 2 in campionato ( Benevento e Milan) con altrettanti tiri nello specchio delle porta avversaria, e una scialba prestazione in Coppa Italia con l’Udinese (dove la vittoria è arrivata nel secondo tempo supplementare grazie al gol di Montiel). Ma, francamente, cosa possiamo chiedere di più al mister? Ha preso in mano la squadra in un momento complicatissimo: nessuna idea di gioco, confusione totale nella gestione dell’organico e soprattutto un attaccamento alla maglia che pare essersi perduto nel tempo. Alcuni giocatori sembrano giocare già con la valigia in mano, pronti a salutare Firenze nella prossima finestra di mercato estiva. Il clima nello spogliatoio è molto teso e neanche un aiuto dall’alto sarebbe in grado di invertire rapidamente il trend negativo al quale ci siamo ormai, purtroppo, abituati in queste ultime stagioni. Prandelli ha deciso di cogliere questa occasione a braccia aperte, rischiando di logorare, compromettere sarebbe impossibile, uno splendido rapporto, viscerale, che si è venuto a creare con i tifosi viola nel corso della sua ottima gestione. Il lavoro da fare è tantissimo, esagerato rispetto al tempo che questo fitto calendario mette a disposizione alle singole squadre. Ma ancora più grande è la fiducia in un Uomo che più volte ha mostrato come con grinta, dedizione e spirito di sacrificio si possa ambire a qualcosa di più e conquistare ancora una volta una piazza esigente, e al momento esausta, come quella fiorentina...
L’Atalanta espugna Anfield: 7-
Una vittoria storica da parte dell’11 di Gasperini che però lascia comunque più di qualche amaro in bocca. A noi ragazzi di Firenze sono scese tante lacrimucce a rivedere una squadra italiana uscita vittoriosa ad Anfield tralasciando fazioni scomode, rimane un trionfo celebrato a metà. Lo stadio vuoto ha sicuramente alleviato il clima, ma soprattutto la mancata possibilità di fare una trasferta così bella avrà fatto mangiare le mani ai tifosi Bergamaschi. La morte di Maradona poco prima del match ha sconvolto tutti e ha preso (giustamente) le prime pagine dei giornali, facendo passare sotto traccia una vera impresa. Aver dominato e vinto sul campo di una delle favorite per il torneo conferma comunque, ancora una volta, la solidità del progetto atalantino.
MOTORI
Hamilton raggiunge Schumacher, la F1 è ancora sua: 10
Con la conquista della gara di Turchia, il pilota della Mercedes Lewis Hamilton, si aggiudica la vittoria del mondiale 2020 con tre gare di anticipo, scrivendo la storia della formula 1. Infatti non è un qualsiasi titolo in più da aggiungere agli altri, bensì il suo settimo titolo mondiale che fa di lui il primo pilota in grado di eguagliare il leggendario Michael Schumacher. Louis, inoltre, è anche il pilota che ha ottenuto più vittorie (95), podi (164), e pole position (98) nella storia della competizione senza mai perdere l’occasione di combattere in prima fila la battaglia sociale contro il razzismo, appoggiando il movimento “black lives matter”, e creando la Hamilton Commission per far avvicinare dei ragazzi di colore in situazioni difficili e delicate al mondo ingegneristico in ambito sportivo. Ma mentre l’impeccabile inglese mette in mostra il suo grandioso talento, la sua formidabile costanza e la grande superiorità del suo team, la Ferrari riesce addirittura a strappare il terzo podio della stagione, posizionandosi incredibilmente sesta nella classifica costruttori provvisoria, dietro a Mercedes, Red Bull, Racing Point, McLaren e Renault, con i suoi piloti, Leclerc e Vettel, rispettivamente quinto e tredicesimo nella classifica piloti provvisoria e con ancora tre gare davanti per demolire ulteriormente l’umore dei suoi tifosi, o magari per riaccendere le loro speranze in vista del prossimo anno, anche se, purtroppo, ci vorrebbe un vero miracolo.
Quando i Marquez non ci sono, i Mir ballano: 8.5
I più maliziosi diranno che il 23enne spagnolo Joan Mir dovrebbe tornare a Jerez per benedire l’asfalto del tracciato che ha tradito Marquez e la sua spalla, è indubbio però riconoscere i meriti di un ragazzo che si è dimostrato il più costante in un mondiale equilibrato come non mai! Nel momento in cui si è iniziato a capire che era lui il vero favorito ci ha stupiti in positivo con la bella vittoria a Valencia. Lavoro eccelso nel portare la Suzuki sul tetto del mondo dopo 20 anni.
L’orgoglio italiano sulle due ruote si chiama Enea Bastianini: 9
Voto 9, a Enea Bastianini, come i suoi punti di vantaggio a fine stagione su Luca Marini e Sam Lowes. Il centauro romagnolo è diventato campione del mondo di Moto 2 lo scorso 22 Novembre a Portimao (Portogallo), in un finale all’ultimo respiro. Una consacrazione raggiunta con 3 vittorie e 7 podi. Grazie al trionfo, il pilota italiano si è garantito un posto in Moto GP il prossimo anno, in sella alla Ducati Avintia, assieme al compagno di merende Marini. Enea non ha paura di stupire e di vincere anche nella classe regina: la speranza è che continui ad essere all’altezza del suo nome, che ricorda gesta epiche. È il terzo italiano a trionfare in Moto 2 dopo Bagnaia e Morbidelli. Classe 1997, è il papà Emilio a metterlo su una moto piccolissimo, quasi dopo aver imparato a camminare. Infatti a tre anni e tre mesi la prima volta in sella ad una due ruote: da qui la scelta del numero 33 in gara.
Un pasto difficile da digerire per Iannone: 4
Come gli anni di squalifica con cui il TAS di Losanna ha posto fine alla sua carriera, argomentando le proprie ragioni in 180 paragrafi e 33 pagine, con vari riferimenti a braciole di maiale, costine di vitello e altri tagli di carne. Il 17 dicembre del 2019, l’ormai ex pilota Aprilia, è stato momentaneamente sospeso dalle corse, poiché positivo al Drostanolone ai controlli antidoping del gran premio della Malesia del 3 novembre. Nel Gennaio del 2020 è stata confermata la presenza dello steroide anabolizzante e il 10 Novembre dello stesso anno Iannone ha ricevuto la stangata del TAS. La colpa? Non tanto la presenza della sostanza proibita, a volte usata seppur illegalmente negli allevamenti intensivi, quanto la dimostrazione da parte della difesa che la contaminazione nella carne mangiata in Malesia prima del GP fosse possibile, ma non probabile. Al pilota abruzzese è stato rimproverato il fatto di non essersi sforzato di supportare una tesi che purtroppo di precedenti non ne aveva e, come ciliegina sulla torta, la Corte non ha gradito le critiche gratuite e stereotipate rivolte ai ristoranti locali.
TENNIS
Il primo ATP non si scorda mai, vero Sinner?: 9
Giovane, talentuoso e determinato. Nonostante il 2020 abbia costretto il mondo a rallentare, se non addirittura a fermarsi, Jannik Sinner è riuscito a portare a termine un'ottima stagione. Dopo aver compiuto diciannove anni ad agosto, a settembre ha partecipato agli Internazionali BNL d'Italia 2020, successivamente ad ottobre ha preso parte al suo primo Roland Garros (dove è stato fermato da niente meno che da Rafael Nadal) e per finire in bellezza, il 14 novembre ha vinto il suo primo torneo ATP riuscendo a battere in finale Vasek Pospisil (6-4, 3-6, 7-6). Sinner si è aggiudicato il Sofia Open 2020, diventando il più giovane italiano di sempre a riuscire a vincere un torneo ATP e portandosi così al 37° posto del ATP ranking. Non male considerando che esattamente un anno fa era in 78° posizione. Nonostante abbia ricevuto numerosi elogi, Sinner ha mostrato di avere i piedi ben piantati per terra. “I complimenti dei grandi campioni? Non mettono ansia, devo ancora dimostrare tanto” ha detto in una recente intervista a “Che tempo che fa” su Rai 3. Al momento il giovane talento italiano si sta preparando per l’Australian Open che, pandemia permettendo, si svolgerà a metà gennaio a Melbourne. Non possiamo che augurargli un prossimo anno ancora più emozionante!
JUDO
Giuffrida, la regina italiana in vetta all’Europa dopo 12 anni: 8
Voto 8 a Odette Giuffrida, splendida regina a Praga, nei Campionati Europei di Judo nella categoria -52Kg. La ventiseienne, già argento alle Olimpiadi di Rio nel 2016, ha vinto il suo primo oro europeo in carriera, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio dopo 12 anni. 52 kg di muscoli, agilità, determinazione e cuore: chi se la ritrova davanti, deve aver paura... con la sua velocità a “Ody” basterebbe un ippon (specialità della casa) per stendere chiunque al tappeto. Ma occhi puntati al prossimo obiettivo: i Giochi Olimpici di Tokyo, che potrebbero spalancarle definitivamente le porte dell’olimpo del Judo italiano e non.
BASKET
Belinelli is back home, ma qualcuno non l’ha presa troppo bene: 7.5
Dopo 13 anni nell’olimpo dell’NBA, il cestista ha deciso di fare ritorno nella sua Bologna, dove è nato e cresciuto, anche sportivamente. C’è però un piccolo problema che gli appassionati italiani di questo sport conoscono molto bene nel capoluogo emiliano: la rivalità un pelino accesa tra Fortitudo e Virtus. Belinelli ha scelto la Virtus, dove molto probabilmente finirà anche la sua carriera. Prima della partenza per l’America aveva giocato sia per entrambe le compagini e potete immaginare come l’hanno presa i tifosi della Fortitudo. Se non ve lo immaginate ve lo dico io: MALE. Proprio da Bologna, sponda Fortitudo mi è arrivato un messaggio proprio riguardo al ritorno del campione dell’Italbasket. Recita così: “Essere un “belinelli”: aggettivo utilizzato per indicare una persona che dice una cosa e per mera convenienza personale fa l’opposto”. Per farvi capire… Appena sbarcato ha dichiarato: “Sono qui per vincere” e di certo la coppia che si forma con Teodosic alla Virtus, ora fa paura.
Nico Mannion, il nuovo compagno italiano di Steph Curry ai Gloden State Warriors: 6.5
48esima scelta del draft. Il diciannovenne italoamericano si aspettava di certo di essere scelto prima, ma la fortuna è stata dalla sua parte. La squadra di San Francisco ha infatti offerto al ragazzo il suo primo contratto da professionista che dal prossimo anno potrà esordire in NBA. Per un Belinelli che va c’è un Mannion che arriva. Con ancora tutto da dimostrare sul parquet, non ci resta che fare un in bocca al lupo al nostro “cugino” nato a Siena.
NUOTO
Tra una lezione a distanza e un record italiano, ecco a voi Benedetta Pilato: 8.5
I 9 e i 10 li teniamo per quando (ci e te lo auguriamo) raggiungerà il record del mondo. Nella bolla di Budapest dell’International Swimming League, la quindicenne ranista italiana ha stabilito ben tre record italiani consecutivi sui 50 metri in vasca corta (28”81), eguagliando anche il record europeo. Per le iscrizioni alla lista “io a quindici anni mi scaccolavo con le matite” non chiedere a Benedetta Pilato, classe 2005 con alle spalle già un argento mondiale e uno europeo. Il futuro è tuo Benny!
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