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Duccio Zambelli

Il web crea, il web cresce, il web s'indigna... E mi fa anche incazzare

Aggiornamento: 12 nov 2020

Il web è un posto bellissimo, ma ogni tanto fa incazzare.

Stamattina mentre scorrevo beato la mia timeline di Facebook (sì, uso ancora Faccialibro, sono vecchio dentro) mi sono imbattuto in un articolo che parlava della Signora Angela, meglio nota come "Angela da Mondello" o la "Signora Mondello", come se Mondello non fosse un paradiso terrestre alle porte di Palermo, ma il luogo che ha dato i natali a uno dei fenomeni social più famosi del momento. Da Leonardo "da Vinci" a Angela "da Mondello"... #passiinavanti


Ma torniamo a noi. L'articolo parlava della nuova carriera da popstar del personaggio in questione, titolando: ""Non ce n'è Coviddi" diventa una canzone, bufera su Angela da Mondello: "Scherzi sui morti"". Non sono uno che si ferma ai titoli (cosa da non fare), ma in questo caso ho fatto un'eccezione che mi sembrava doverosa. Questo fenomeno da baraccone (perché è di questo che si sta parlando) è salito alla ribalta grazie a un'intervista della redazione di Live - Non è la D'Urso (sì lo so, ma andiamo oltre), diventata virale sui social e facendo il giro dello stivale in pochissime ore.


Ora la mia riflessione è stata "come fa il web a indignarsi, per un fenomeno che il web stesso ha creato?". Se io sto scrivendo questo articolo, se voi lo state leggendo, se esiste Unifichiamoci è solo grazie al Web. Un posto bellissimo, ma ogni tanto fa incazzare. La rete si indigna per una canzone, quando è stata la community italiana della rete stessa a rendere la faccia di questa signora più famosa di quella del Presidente della Repubblica. Come crescere un figlio a tra "cazzo" e "vaffanculo" e poi rimanere stupiti se le maestre ti richiamano a scuola per il vocabolario colorito del bimbo.


Ho preso in considerazione la Signora Angela perché l'ultima di una triste lista, ma di esempi di questo tipo appunto, se ne potrebbero fare a bizzeffe. E va bene non prendersi mai troppo sul serio, soprattutto in un periodo come questo, ma c'è un limite a tutto prima di cadere nel ridicolo. Caro Web, sei un bel posto, ma ogni tanto tiri fuori il peggio di te, tenendo bene a mente che il Web in fin dei conti siamo noi. Non che queste inerzie possano cambiare la storia dell'uomo, ma almeno eviterebbero il dilagarsi di un'ignoranza già dilagante di suo.


E ora a questo punto direte "ma con questo articolo non hai fatto altro che dare ancora spazio e risalto a figure come questa". Certo, e dopo esser diventata influencer e popstar, io sto solo aspettando di leggere il suo prossimo libro redatto da Mondadori!


Edit: questo pensiero lo avevo scritto ieri mattina, quando la notizia era appena uscita e non c'era tutta l'indignazione che c'è in queste ore intorno a questo personaggio, quando la signora non era stata ancora denunciata per il videoclip della canzone, quando la Toscana era ancora lontana (solo per qualche ora) dal diventare zona arancione. Ma del resto "Non ce n'è Coviddi" e più ci penso, più mi incazzo... Che dura questa vita

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