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Joel’s Valentine’s Day

Random thoughts for Valentine's Day, 2004. Today is a holiday invented by greeting card companies to make people feel like crap

Questo il pensiero di Joel, il protagonista di un film capolavoro sul tema della memoria e dell’amore, Eternal Sunshine of the Spotless Mind (tradotto brutalmente con Se Mi Lasci Ti Cancello). Oggi è il quattordici febbraio, il giorno di San Valentino, e io, come credo la maggior parte dei single su questo pianeta, non trovo frase più adatta per celebrare questa ‘festa inventata dai fabbricanti di cartoline d'auguri per fare sentire di merda le persone’. Baci perugina, rose rosse per te e Battiato a manetta sono a noi solitari per scelta o per sfortuna un po’ come il mal di denti la notte. Oggi basteranno Calcutta, Gazzelle o Luigi Tenco, Lana Del Rey, i Cigarettes after Sex eccetera eccetera per farci sentire ‘like crap’.

Tuttavia, da single incazzata e un po’ sociopatica, voglio reagire e mandare a quel paese questa festività, partendo dal fatto che quella citazione di Joel (che potrebbe essere la mia, la tua, la vostra) non è che, fatalmente, l’inizio di tutto.


Eternal Sunshine of the Spotless Mind, uscito nelle sale nel 2004, si basa su una storia semplice: Clementine, ragazza estroversa, senza peli sulla lingua e una tinta diversa alla stagione (vi è un lirico simbolismo dietro i capelli della protagonista), forse un po’ borderline, forse solo instabile e insicura, decide di rimuovere ogni ricordo che faceva parte della sua storia d’amore con Joel. Ebbene Joel, vagamente depresso, solitario per natura, introverso e nichilista, decide di fare lo stesso, pentendosi amaramente proprio mente il dottor Howard Mierzwiak cerca di lavorare sulla sua rimozione. È come dire a Freud che la rimozione non funziona quando vorremmo e allora tocca a noi, in un mondo dove questo è possibile (purtroppo non il nostro), rimuovere ricordi che ci fanno male al cuore.


Ebbene Joel, proprio nel giorno di San Valentino, vede Clementine per la prima volta dopo la rimozione. I due faticano ad approcciarsi, ma tutto sembra piano piano, pezzo a pezzo, ricomporsi. Si conoscono da poco, di nuovo, e capiscono, dopo malintesi e rimorsi, che forse l’amore esiste anche dopo una separazione.


Il dialogo finale:



Clementine: «Io non sono sono un’idea, Joel, ma una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta».

Joel: «Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te, ora non ci riesco».

Clementine: «Ma lo vedrai, ma lo vedrai! Certo col tempo lo vedrai, e io invece mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perché è cosi che mi succede!».

Joel: «Okay».

Clementine: «Okay? …Okay?».

Joel: «Okay».


Il film è intessuto di dialoghi, flussi di coscienza, riflessioni e immagini frante, perché così sono i ricordi: franti, e così è la nostra coscienza: franta. Basti ricordare che la sceneggiatura vinse l'Oscar nel 2005, opera di Charlie Kaufman (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Confessioni di una mente pericolosa), che conferma anche qui la sua inclinazione per i film di impianto visionario e “psicologico”.


Single non arrendetevi se la vostra solitudine è sofferenza atroce. Forse, come il regista Michel Gondry sembra dirci, uno spiraglio esiste.


Per concludere: è crudele e volgare sintetizzare in questo modo una pellicola così densa di spunti, così vivida, così poetica e al tempo stesso ironica, provocante. Ma penso che per San Valentino sia abbastanza: smettetela di crogiolarvi nel vostro dolore con il dolceamaro, deprimente far nulla. Piuttosto mettetevi a letto e guardatevi questa perla del cinema. Piangete, mangiatevi del gelato, urlate, tingetevi i capelli come Clementine, disegnate schizzi come Joel, ma soprattutto inventatevi un addio al vostro amore passato. Solo chi sarà il vostro ex a sentirsi nient’altro che ‘crap’.



P.S.: il titolo del film è tratto da una lirica di Alexander Pope, Eloisa to Abelard


Ecco un estratto, lo stesso che ritroverete anche nella pellicola:

“How happy is the blameless vestal's lot! The world forgetting, by the world forgot. Eternal sunshine of the spotless mind! Each pray'r accepted, and each wish resign'd?”


ovvero:


«Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale!

Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.

Infinita letizia della mente candida!

Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio.»

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