Chi di voi non è mai stato a Roma? Ecco io devo fare una confessione: la mia prima volta è stata questo Settembre, lo so, lo so è inaccettabile.
Tutti però abbiamo presente le bellezze della Città Eterna, il Colosseo, Castel Sant’Angelo, piazza Navona , il Pantheon, tutte le bellissime fontane e potrei andare avanti per ore.
Ma se vi parlassi di un qualcosa meno conosciuto?
In via Veneto è situata una piccola chiesa, Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, persino i romani la conoscono poco!
Ma cos’ha di speciale questa chiesa rispetto alle tante altre che si trovano in città?
Prima di tutto all’interno della chiesa si trova un dipinto di Guido Reni, “San Michele Arcangelo”, ma non è di lui che voglio parlare.
Questa chiesa è molto particolare per la sua cripta: si tratta di una cripta ossario decorata con le ossa di circa 4000 frati Cappuccini, i cui resti sono stati raccolti dal loro vecchio cimitero tra il ‘500 e l’’800.
Prima di andare a parlare nello specifico dei sotterranei, vorrei spendere qualche parola sul museo che si trova sul percorso per arrivare alla cripta.
Qui è possibile trovare, tramite oggetti come libri, orologi, crocifissi e oggetti vari, la storia dei frati Cappuccini.
Il pezzo forte però è la presenza del “San Francesco in meditazione”, si è a lungo dibattuto se questo dipinto fosse quello originale.
Infatti esistono innumerevoli copie di quest’opera e tre di queste si trovano nel Lazio: a Carpineto Romano, a palazzo Barberini sede della Galleria Nazionale di Arte Antica e appunto alla chiesa dei Cappuccini.
Ma qual è quello autografo? Secondo gli studi di Fabio Scaletti, scrittore e studioso di Caravaggio, la tela autografa sarebbe quella di Carpineto, mentre quella dei Cappuccini sarebbe una copia di mercato, realizzata sotto la supervisione del maestro e con alcuni suoi interventi.
Dobbiamo aggiungere però che ci sono varie teorie a riguardo e quindi non si può arrivare ad una conclusione omogenea.
Tornando alla cripta ossario, una volta terminati i corridoi del museo ci troviamo catapultati in un’altra realtà.
Davanti a noi troviamo una cripta, divisa in 5 cappelle: qui ci imbattiamo in alcuni corpi mummificati dei frati con addosso i sai; inoltre sono presenti anche altre ossa e teschi che sono stati posizionati in maniera caratteristica sulle pareti e sul soffitto.
Per rendere tutto più particolare, il tragitto è accompagnato da una musica liturgica e un profumo di incenso.
La prima impressione non è certo piacevole, si rimane abbastanza pietrificati, è un luogo lugubre che riesce a trasmetterti un senso di angoscia, almeno è questo, quello che ho provato all’inizio.
Beh stiamo parlando di una cripta ossario mica di Disneyland!
Il mio stupore è stato forte soprattutto perché non avevo la minima idea di dove stessimo andando, infatti la mia accompagnatrice, nonché amica, mi aveva tenuto segreto cosa saremmo andate a vedere, proprio per godersi la mia reazione (beh pure lei non è che abbia fatto salti di gioia appena entrate ).
Superato lo shock iniziale si rimane affascinati dal luogo, soprattutto per la tanta pazienza che ci è stata messa per poter esporre un lavoro del genere.
La scelta di decorare con delle ossa potrebbe apparire un po’ macabra come cosa, ma in realtà i frati Cappuccini vogliono trasmettere un messaggio ben chiaro: il corpo è solo il contenitore dell’anima e una volta svuotatasi di questa può essere utilizzato in un un altro modo.
Se non siete troppo facilmente impressionabili consiglio di andarci, è un’esperienza che sicuramente non dimenticherete.
“Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete.”
(targa all’ingresso della cripta)
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