“Noi siamo corsi per nascita e sentimenti, ma prima di tutto ci sentiamo italiani per lingua, costumi e tradizioni… E tutti gli italiani sono fratelli e solidali davanti alla Storia e davanti a Dio…
La nostra guerra di liberazione è santa e giusta e qui, nei nostri monti, spunterà per l’Italia il sole della libertà.”
-Pasquale Paoli, 1750-
La Corsica è un’edenica isola fatta di montagne e circondata da un mare cristallino. Attualmente è una regione della Repubblica Francese, ma questa terra ha una storia molto antica e di carattere fortemente “italiano”.
Relegati in basso a destra nelle mappe francesi, al pari delle colonie d’oltremare, e rifiutati nelle mappe italiane, i corsi sono uno dei popoli europei considerati “senza nazione”, elemento nutrito anche dalla spinta autonomistica tipica degli isolani.
ANTICHITÀ: I primi insediamenti si ebbero con i greci, i quali fondarono nel 565 a.C. la colonia di Alalia, l’attuale Aleria. La loro presenza durò però molto poco, siccome nel 535 a.C. furono sconfitti e scacciati da una coalizione etrusco-cartaginese, la quale si divise così le terre conquistate: la Sardegna ai Cartaginesi; la Corsica agli Etruschi. Dalle basi situate sulla costa toscana gli etruschi iniziarono a migrare sull’isola.
GOVERNO PISANO: Con lo scopo di bloccare le numerose scorribande saracene, che costituivano una vera piaga sociale, l’isola fu affidata al conte di Lucca Bonifacio II, il quale, sconfiggendo gli invasori arabi, lasciò traccia del suo passaggio nei numerosi toponimi che lo ricordano (Città di Bonifacio, Bocche di Bonifacio…).
L’isola divenne quindi proprietà della Marca di Tuscia e successivamente della Repubblica di Pisa; si hanno testimonianze di quel periodo ancora oggi, dalle belle opere architettoniche, all’influenza toscana nell’idioma e nella cultura dell’isola.
GOVERNO LIGURE: Con la disastrosa sconfitta subita dai pisani ad opera dei genovesi nella battaglia della Meloria (1284), la Corsica divenne ufficialmente di dominio ligure. Nonostante i tentativi falliti dei pisani di tornare al governo, sull’isola si creò una buona integrazione tra toscani e liguri.
DOMINIO FRANCESE: Dopo una breve parentesi indipendentistica dal 1755 al 1769, guidata da Pasquale Paoli, la Corsica fu presa dai francesi grazie a dei giochi di potere volti a logorare l’influenza spagnola e genovese nel Mediterraneo; la Repubblica di Genova fu infatti costretta a firmare il Trattato di Versailles nel 1768, cedendo così la Corsica al Re di Francia. Il famoso Napoleone, eroe della patria d'oltralpe, ha origine tosco-corse, ma si trasferì in Francia per intraprendere la carriera militare, da poco divenuta padrona della sua terra natale.
LINGUA CORSA: La memoria dell’influenza tosco-ligure si riflette sia nella toponomastica sia nel dialetto, considerato uno dei più puri della zona di influenza italiana, dopo ovviamente il toscano. Con l’esclusione di Bonifacio, dove si parla una variante genovese bonifacina, il corso è strettamente imparentato al gruppo toscano centrale, importato dai pisani e dagli abitanti della costa tirrenica, prevalentemente livornesi e maremmani. Dal 2002 il corso viene insegnato nelle scuole elementari.
La Corsica molto probabilmente rimarrà di dominio francese, e forse è giusto che sia così, considerando che l’identità di un popolo si sviluppa nel contesto in cui si trova, nonostante il passato diverso da quello attuale; ricordare però la “Corsica Italiana” è fondamentale per noi toscani, facendoci empatizzare per i nostri cugini d’oltremare.
Emanuele Nesti
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