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Life of the Party


Una modella americana di origine croata ma naturalizzata milanese, punk fino al midollo e per questo volgare, senza scrupoli, pungente, sarcastica, in una parola: geniale. Sto parlando della troia radicale per eccellenza, ovvero Tea Hacic Vlahovic.





Anzitutto che cosa si intende per troia radicale?

In un’intervista fatta a K-Magazine (qui il link: https://kmagazine.it/it/cultura/tea-hacic-intervista-lanima-della-festa/ ) è Tea stessa a darcene una definizione:

“Una Troia Radicale di solito è una donna, ma può essere qualsiasi persona: un* queer, un uomo gay, anche una suora, un uomo che lavora in banca, forse, una persona però che sente e soprattutto che vuole una libertà personale, ma la vuole anche per gli altri.”

Troia radicale è dunque chiunque desideri possedere e concedere libertà. E’ un po’ un mix tra il “mind your own business”, il “I don’t give a fuck” e il “live and let live”.





Life of the Party (L’anima della Festa) è il libro di debutto di Tea, un romanzo, forse un Bildungsroman di natura squisitamente nuova, che tratta della vita di Mia, una ragazza americana sbarcata a Milano per studiare moda. Non c’è bisogno di aggiungere che il romanzo in questione è semiautobiografico. Milano è per Mia (e per Tea) il Paese dei Balocchi, dove regnano droga, sesso, alcol e piccioni che annichiliscono la solitudine. Si è nell’era Berlusconi e Milano - come oggi - è città che plasma e distrugge. Così Mia dovrà fare i conti con la sua ossessione per il corpo e conseguente disturbo alimentare, con i party (non ancora drag, ma toxic-etero) della metropoli imbiancata dalla coca e allagata dall’alcol a basso costo, con uomini malati di sesso e soldi e con una routine frustrante, dissacrante e avvilente.


Life of The Party è un libro brillante, decisamente politically incorrect, geniale quanto l’autrice, che trasferisce il suo stile di vita e il suo Troia-way-of-life in tweet o quotes da appuntare, da ripetere e gridare al mondo. Perché niente è più estremamente innovativo di questo capolavoro del black humor, niente è più contemporaneo, niente è più vicino al mondo d’oggi, allo squallore di fronte al quale sembriamo tutti ciechi e alla bellezza inaspettata che proprio questo squallore ci offre. La vita è puttana, ma noi possiamo essere le Troie che la sfidano e ne escono vincenti. Perché Troie si nasce, ci insegna Tea. A volte basta solo scoprirlo. Ed è sopportabile anche il dolore quando si è Troie dentro. Le lacrime non sono che acqua da dare ai piccioni assetati che zampettano per le strade di Milano.

Grazie Tea.


“Too fast to live too young to die" is a saying.
I'm too dumb to live and too laxy to try”

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