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eleonorapagano12

MARVEL: TRA FINZIONE E REALTÀ


Siamo ormai nel 2021 e più o meno tutti sappiamo cosa sia l'MCU (Marvel Cinematic Universe).

Si, stiamo parlando proprio di loro: “C’era un’idea. Si chiamava Progetto Avengers. Consisteva nel mettere insieme un gruppo di persone eccezionali, sperando che lo diventassero ancor di più. E che lavorassero insieme, quando ce ne sarebbe stato bisogno, per combattere le battaglie per noi insostenibili”(Nick Fury).


Se ti chiedessero quale sia il film più visto di tutti i tempi, tu che risponderesti? Ebbene sì al primo posto troviamo proprio un film dell’MCU ‘Avengers Endgame’, con quasi 3 miliardi di incassi, riuscendo a battere dopo decenni ‘Avatar’ di James Cameron.

Ma com’è possibile che un semplice film di supereroi sia diventato addirittura il più visto di tutti i tempi? Nel corso di questi 12 anni abbiamo riso, pianto, ci siamo affezionati a quei personaggi fantastici; sfido chi in sala non abbia esultato alla presa di Captain America del Mjolnir o chi non si sia sentito un Avenger alle parole “Avengers, uniti” e chi non ha pianto alla morte di Tony Stark.

Perché sentiamo tutti loro cosi vicino a noi, eppure stiamo parlando di supersoldati, divinità, stregoni; possiamo riassumere tutto in una sola parola: al di là delle loro capacità sono umani e ognuno di loro ha fragilità, sentimenti, sensi di colpa, senso del dovere ed è per questo che ci rispecchiamo in loro. Ma quanto questi film sono entrati a far parte della nostra cultura di massa? Per fare un esempio molto recente possiamo prendere in considerazione quanto la figura di Black Panther sia diventata il simbolo della comunità di colore. Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito a qualcosa di davvero straordinario, è nata una sorta di identificazione: re T'Challa non ha unito solo il Wakanda. Con il suo "Wakanda forever" incrociando la braccia al petto è nato un motto, un simbolo di appartenenza e unione che ha ispirato grandi e piccini; con la prematura morte dell'attore Chadwick Boseman, scomparso questo agosto a soli 42 anni, non si è pianto solo la morte di un giovane ma anche di colui che aveva dato speranza e forza a tutti. Nel film re T'Challa apre le porte del regno del Wakanda( rimasto nascosto per secoli) per aiutare quelle persone , quelle comunità di colore meno fortunate di lui, e alla fine è quello che è successo anche nella realtà, ha dato coraggio e speranza. Con la sua morte si è a lungo pensato come continuare la storia del personaggio dato che aveva appena iniziato la sua avventura nell’MCU e allo stesso tempo rendergli omaggio; sarebbe giusto fare un recasting?

Circa un mese fa si è tenuto l'Investor day, ovvero in questa giornata vengono presentati i futuri progetti Disney che nei prossimi anni vedremo al cinema o sulla piattaforma dedicata; in questa occasione i Marvel Studios hanno fatto sapere che nessun altro attore prenderà il ruolo di T’Challa. Ma questo perché? Non sarebbe la prima volta che un attore viene sostituito in corso d'opera, è già successo con Hulk per esempio, interpretato prima da Edward Norton in ‘L’incredibile Hulk’e poi sostituito con Mark Ruffalo. Questa volta però è diverso, non si può fare, Chadwick Boseman era la Pantera Nera, fuori e dentro gli schermi e sostituirlo forse avrebbe perso ciò che lui aveva costruito, un'identità.

Possiamo capire quanto Black Panther sia importante nella cultura di massa anche nella sua candidatura agli Oscar come miglior film, non era mai successo che un film di supereroi (con un cast prevalentemente di colore, elemento non da sottovalutare) venisse candidato in questa categoria.

Alla fine vincerà gli Oscar ma con altre categorie: miglior scenografia, miglior costume e miglior colonna sonora.

L’importante però non è questo ma la vera vittoria è e sarà sempre l’impatto culturale che ha avuto in un mondo razzista e xenofobo.


Voglio concludere con una citazione di T’Challa e ricordare così anche l’attore che ha reso tutto possibile: “Nella mia cultura,la morte non è la fine. Viene considerata un punto di partenza. Allunghi entrambe le braccia e le divinità Bast e Sekhmet ti condurranno nella verde ampia prateria, dove correrai per sempre"




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