Durante gli ultimi mesi di liceo ho pensato spesso a come avrei vissuto il primo anno di università, ero entusiasta di poter cambiare aria, andare a vivere in una città nuova, nuove amicizie e chi lo sa, magari riuscire a capire cosa voglio fare nella vita.
Se a inizio febbraio qualcuno mi avesse posto la fatidica domanda "dove ti vedi a ottobre?", probabilmente non avrei saputo rispondere. Inizialmente avevo considerato Bologna, ero quasi sicura di andare lì, poi ad Agosto ho cambiato idea, ho scelto Firenze. Forse perché, da un certo punto di vista, è più simile alla mia città natale.
Purtroppo negli ultimi giorni i miei piani sono cambiati…
Ovviamente avevo considerato che a causa della pandemia attualmente in corso le lezioni sarebbero state trasmesse online e che di conseguenza avrei potuto seguirle dalla scomodissima scrivania di casa mia, ma ero intenzionata a vivere un’avventura lontana dalla mia “comfort zone”. Volevo vivere l’esperienza universitaria a pieno.
Così a settembre ho iniziato ad organizzare tutto ciò che avrei portato con me in questa nuova avventura: vestiti, scarpe, coperte, naturalmente i libri da studiare, tazze, detersivi, cioccolata (vi consiglio di avere sempre della cioccolata con voi, è essenziale per una vita felice!), shampoo e tantissime altre cose utili, ma soprattutto inutili.
Allo stesso tempo passavo mattina, pomeriggio e sera ( no, non sto scherzando) sui gruppi facebook a cercare una stanza dove potermi poi trasferire. Non è stato facile trovare casa e sono abbastanza sicura che quasi tutti gli studenti fuori sede saranno d’accordo con me, ma dopo quasi un mese di ricerca ci sono finalmente riuscita!
La zona era proprio carina, circa quindici minuti a piedi dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, potevo tranquillamente raggiungere la stazione di Santa Maria Novella e l’aula dove si svolgono le lezioni del mio corso senza prendere i mezzi pubblici, il che era il mio obbiettivo principale, e nel mentre anche visitare la città.
Sfortunatamente la mia esperienza da studente fuori sede è durata poco, pochissimo, appena 7 giorni. Da sabato a sabato. Inizialmente mi ero preposta di rimanere a Firenze fino alla fine delle lezioni, ovvero gli inizi di dicembre, ma come credo tutti sappiano nelle ultime settimane il numero dei contagiati è risalito e così ho scelto di comune accordo con i miei genitori di tornare a casa, prima che la situazione degenerasse ulteriormente, soprattutto considerando che la mia “hometown” non è esattamente a due passi da Firenze. Sicuramente questo inciderà sulla mia vita sociale in quanto non sarò in grado di poter fare amicizia e frequentare i miei compagni di corso, ma non credo di essere l’unica in questa situazione.
Non è la tipica esperienza da studente fuori sede e neanche ciò che mi aspettavo onestamente. La trasferta vera è propria spero di poterla vivere nel corso del 2021 … le ultime parole famose! Però, anche se per una settimana, sono venuta a Firenze, da brava “turista” ho visitato Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Piazzale Michelangelo, a piedi. Sì sono andata a Piazzale Michelangelo a piedi, le mie ormai ex-coinquiline mi hanno guardato con una faccia che diceva “Sei seria? Tu vuoi davvero andare lì a piedi?”. In effetti non chiedetemi perchè abbia avuto questa “brillante” idea. Ora che ci penso ho impiegato anche meno tempo rispetto a quello che avevo previsto. Tornando a noi, per due giorni ho frequentato le lezioni in presenza (non commentiamo sull’orario …iniziare alle 9.00 e terminare alle 18.30 parla da sè…) e ho avuto modo di conoscere persone molto simpatiche e disponibili.
Ovviamente non si può dire che questa settimana mi abbia “cambiato la vita”, ma sicuramente è stata un'esperienza nuova che non vedo l’ora di ricominciare.
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