top of page
srboninsegni

Migrare accompagnati: un volo dall'Austria all'Italia

Sono molte le specie di uccelli migratori, ovvero quegli esemplari che in determinati periodi dell’anno compiono un vero e proprio viaggio verso altre aree rispetto a quelle in cui vivono abitualmente. Ma quali sono le ragioni della migrazione?

La migrazione è un processo naturale attraverso il quale diversi uccelli volano per distanze di centinaia o migliaia di chilometri, al fine di trovare migliori condizioni climatiche e un habitat che consenta loro l’alimentazione, l’accoppiamento e la crescita dei pulcini. Quando le condizioni nei siti di riproduzione diventano sfavorevoli a causa delle basse temperature, gli uccelli migratori volano verso le regioni dove queste sono migliori.

Esistono tipi di migrazione differenti: la maggior parte degli uccelli migra dalle aree di accoppiamento del nord in estate, verso quelle di svernamento del sud. Altri invece nidificano nell’area meridionale dell’Africa e migrano verso nord nelle zone di svernamento; oppure per godere durante l’inverno di climi più miti sulla costa; infine, ci sono specie che migrano in termini di altitudine, spostandosi sulle montagne in estate e riscendendo sulle pianure durante i mesi invernali.


Gli uccelli migratori hanno una morfologia e una fisiologia perfette che permettono loro di volare velocemente e su lunghe distanze; tuttavia il loro viaggio è spesso estenuante e li spinge ai limiti. Raramente, infatti, volano verso la loro destinazione senza mai fermarsi, piuttosto interrompono il loro viaggio per riposare e mangiare, o anche per ripararsi dal maltempo. Come esattamente gli uccelli migratori trovino le rotte migratorie corrette non è ancora completamente certo: alcuni esperimenti sembrerebbero indicare che essi si orientano attraverso il campo magnetico della Terra, sfruttando degli speciali recettori della luce situati nei loro occhi.

Tra le varie specie di uccelli migratori ci sono anche gli Ibis eremita (Geronticus eremita), ma la combinazione di vari fattori quali la caccia di frodo, la distruzione dell'habitat a favore di allevamenti e piantagioni di tipo intensivo, l'utilizzo di fitofarmaci e il disturbo delle rotte migratorie e delle colonie riproduttive a causa dell'eccessiva antropizzazione, ha fatto sì che questa specie si trovi oggi a rischio d'estinzione.


A questo proposito è stato avviato un progetto europeo finalizzato alla reintroduzione in Europa di questa specie, in particolare in quelle aree in cui era presente in passato. Il progetto consiste in una migrazione che può dirsi a tutti gli effetti “accompagnata”. Il 1 settembre 2021, dopo dodici giorni di volo e cinque tappe dal campo di addestramento di Seekirchen am Wallersee (Salisburgo) fino al sito di svernamento nella laguna di Orbetello (Toscana) si è conclusa infatti la 14esima migrazione guidata dall’uomo degli Ibis eremita. Partiti il 19 agosto scorso, 28 esemplari di Ibis guidati da due mamme adottive a bordo di ultraleggeri a motore hanno percorso la rotta della speranza: se i giovani ibis eremita saranno in grado di ripercorrere il viaggio autonomamente in senso inverso quando sarà il momento di tornare al fresco del nord, il progetto condotto dai ricercatori austriaci del Waldrappteam avrà aggiunto altri preziosi esemplari al gruppo che anno dopo anno, vive al caldo della Toscana durante la stagione fredda per poi tornare in Austria in vista dell’estate.



Il team del progetto, accompagnato da un gruppo di nove membri della BBC e dalla società canadese Science North, è composto da 13 persone, con due ultraleggeri guidati da Johannes Fritz, direttore e fondatore del Waldrappteam e Katharina Huchler , quattro auto e tre rimorchi. L'attrezzatura completa per l'approvvigionamento di persone e uccelli è stata trasportata lungo il tragitto, compresa una voliera mobile per ospitare gli uccelli durante le soste.



A causa della pandemia, nel 2020 il progetto era stato messo in stand by. Cesare Avesani, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, in un’intervista ha dichiarato che: “Dopo un anno di pausa a causa della pandemia l’aprile del 2021 ha segnato la ripresa dell’allevamento dei pulcini schiusi allo zoo di Rosegg che, grazie ad un programma di training durato da giugno ad agosto, sono stati capaci di seguire in volo le due mamme adottive per essere condotti lungo la rotta di migrazione. L’obiettivo è che in primavera possano ripercorrerla in senso inverso e trasmetterla ai giovani che porteranno con sé durante la prossima stagione riproduttiva. È l’unica strategia che abbiamo a disposizione per riportare in natura una specie che l’Europa ospita ormai solo nei parchi zoologici, per la quale siamo i diretti responsabili della scomparsa”.

Questo è il risultato di una migrazione “artificiale”guidata dall’uomo che tenta di rimediare al danno dei propri simili nel tentativo di riportare una specie nella zona d’origine.


Post recenti

Mostra tutti

Fahrenheit 451

Tramite la collaborazione tra l'associazione "Csx" Firenze e il teatro cinema La Compagnia, in via Camillo Cavour a Firenze, lunedì 13...

Commentaires


bottom of page