Mio fratello è figlio unico è il nome del secondo album del celeberrimo cantautore Rino Gaetano, pubblicato nel 1976, nonché titolo di una delle ballate più famose. In quegli interminabili viaggi in macchina sotto il sole rovente di agosto, di ritorno dal mare, un genitore è solitamente a comando della radio che rende l’atmosfera ancora più silenziosa. Fa girare un disco del grande Gaetano e invita i figli a togliersi le cuffiette e prestare attenzione. Essi, pur godendosi il ritmo e canticchiandola per giorni, non riescono a cogliere il significato della canzone neanche a livello più superficiale: “come fa tuo fratello ad essere figlio unico Rino?”
La retorica usata è quella della contraddizione nel descrivere questo fratello, che in realtà è figlio unico. Attraverso i versi cantati con voce roca e carica di indipendenza, l’autore critica la società dell’epoca, con i clichè dell’uomo contemporaneo e tutte le sue mode. Delineando il profilo di una persona anticonformista, che emerge da una massa di cloni dal punto di vista di ideali, intende denunciare tutte le uniformità di pensiero tipiche dell’Italia degli anni 70, ma che potrebbe essere riadattata a qualsiasi decennio. Il fantomatico fratello, “Mario”, è figlio unico proprio per la sua indipendenza intellettuale. E’ talmente libero dalle convenzioni sociali e da tutti gli stampi con cui gli altri sono plasmati, che non può considerarsi collegato in alcun modo ad altri individui. Da qui emerge anche il concetto di solitudine del “diverso”, della pecora nera che cammina in direzione opposta al gregge, di colui che non si integra,sempre molto attuale .
Le strofe si compongono di un elenco di luoghi comuni dell’epoca e comportamenti che potevano essere riscontrati nell’italiano medio, stagnante nella mediocrità e incapace di maturare un pensiero originale e proprio. In realtà ciò che si viene a creare è un autoritratto dell’artista, il quale evidentemente si identifica più nell’anticonformista che nell’ordinario.
Il ritornello “ ti amo Mariù “ rispecchia la volontà di Gaetano di sottolineare che l’amore è l’unica cosa in grado di salvarci da una vita misera. Questo verso rimanda anche a “Parlami d’amore Mariù, brano in cima alle classifiche. Si ha quindi un riferimento alle solite canzoni d’amore in voga in quel periodo, che spopolavano in radio all’epoca.
Questo brano ha raggiunto una fama tale da guadagnarsi il 14 posto nella classifica della rivista Rolling Stones dei 100 dischi italiani più belli di sempre.
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