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Margherita Bigazzi

PORTAMI UN GIRASOLE, IMMERGIMI DI POESIA

Il girasole è un fiore molto particolare, simbolo della poesia, e oggi, 21 Marzo, oltre ad essere l’equinozio di primavera, è anche la giornata mondiale in cui dobbiamo celebrare questo genere letterario, conosciuto da tutti, letto da pochi, apprezzato praticamente da nessuno.

Per introdurre e parlare di questo genere cerchiamo però di capire cosa esso sia, e da dove possa essere nato.

Queste le parole di Eugenio Montale, premio Nobel per la poesia nel 1975:

“Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo e questo è uno dei suoi titoli di nobiltà. L. La verità è che la poesia è il nostro superfluo necessario , e ricordiamoci che tutto ciò che è inutile salva la vita.”

La poesia può essere dunque definita come l’espressione necessaria per dare voce ad un individuo nella società, che si trova a dover parlare di concetti e idee inesprimibili in altro modo.

Ma da dove nasce questo genere letterario?

Forse la risposta non c’è, ma possiamo fare un minimo cenno di storia, facendo moltissimi passi indietro nel tempo, fino ad approdare nel XXIV secolo avanti Cristo, secolo in cui visse Enheduanna,.

Certo, la domanda vi sorgerà spontanea, perché non è un nome molto conosciuto.

Ma chi è costei?

La risposta dunque, oltre ad essere molto lontana nel tempo, lo è anche nello spazio, perché va ricercata nel mondo accadico.

Si tratta infatti di una poetessa sumera nonché sacerdotessa del dio Nanna, divinità sumerica, dèa della Luna e degli elementi naturali..

Purtroppo di questa poetessa non abbiamo molte opere, ma possiamo quasi dare per certa l’attribuzione di 153 versi poetici, che descrivono la vita di questa misteriosa e certamente sconosciuta sacerdotessa.

Ma se dobbiamo parlare dell’origine della poesia, certamente dobbiamo spostare la nostra bussola in Grecia, dove, accanto a quel popolo di cultura poetica incredibile chiamato Omero, troviamo altri poeti molto degni di nota, e visto che abbiamo iniziato il nostro cammino parlando di una donna, sempre con una donna dobbiamo continuare.

Infatti, ben più famoso è il nome di Saffo, anch’essa sacerdotessa di una divinità, in questo caso Afrodite, la celeberrima dèa dell’amore.

Saffo operava dentro al tiaso, una sorta di associazione religiosa dedita al culto della divinità, frequentato da ragazze che venivano educate alla vita.

Saffo è una donna emblematica per questo genere letterario, donna celebrata da molti altri poeti, uno fra tutti Giacomo Leopardi, donna che probabilmente è andata in contro ad un destino infelice, poiché, innamoratasi di un bellissimo marinaio di nome Faone, si è gettata dalla rupe di Leucade, essendo il suo amore infelice, ed è proprio di questo amore infelice che ne ha fatto il frutto di tutte le sue poesie.

Se volessimo parlare di poesie e di poeti, potremmo andare avanti in eterno, senza mettere mai un punto.

Dunque, prendete quei libri di Petrarca, Carducci, Pascoli, Montale…, liberateli dalla polvere, e lasciatevi travolgere dai loro versi.


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