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Immagine del redattoreIlaria Galluccio

Ratched, un’infermiera dai colori pastello e dall’anima irrequieta

Avete concluso ormai da tempo l’ultima stagione di American Horror Story e avete bisogno di guardare qualcosa di familiare?


Nessun problema!


Ryan Murphy il 18 settembre 2020 ha colorato l’homepage del suo profilo Instagram di verde per annunciare ai suoi follower l’uscita di una nuova serie tv: Ratched.

Il nome è abbastanza familiare, specie se siete appassionati di cinema, è il cognome dell’infermiera del film “Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman”.


Chi se non la temutissima e determinata Sarah Paulson avrebbe potuto interpretare il ruolo della giovane infermiera e protagonista Mildred Ratched?


Diamo uno sguardo alla trama:


Siamo nel 1947,a due anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, nella cittadina di Lucia, California del Nord.

Le scene sono ambientate all’interno di una clinica psichiatrica guidata dal dottor Richard Hanover, un uomo da un passato turbolento e dal temperamento vulnerabile.

Come responsabile e organizzatrice del lavoro in clinica abbiamo Betsy Buchet, donna meticolosa e segretamente innamorata del dottore.

Tra i molteplici e stravaganti personaggi dell’intera serie non possono mancare i più amati dal regista: i freak, gli emarginati sociali, il tenero Huck.

Mildred arriva all’interno della clinica per chiedere lavoro come infermiera, sfoggiando il suo brillante curriculum, ma il suo unico obiettivo non era il lavoro in sé quanto uno dei pazienti, Edmund Tolleson.

La giovane,nelle vesti di abile infermiera è in una continua ricerca ossessiva per far pace ad un passato che continua a perseguitarla.

Ovviamente, si sa, purtroppo, a cosa vanno incontro i pazienti delle cliniche psichiatriche;

Interventi per curare l’omofobia e la pazzia sono all’ordine del giorno attraverso la lobotomia o il bagno in vasche piene di acqua ghiacciata.

Il sentimento che regna in quelle stanze spoglie è la paura di perdere se stessi.

L’orrore delle pratiche subite è proporzionale al dolore che ogni individuo si trascina.

Murphy adora tingere lo schermo di colori e tonalità che corrispondono all’umore del personaggio in quel momento.

Oltre la trama e gli attori ciò che fa perdere il fiato è il beauty look degli anni dell’era d’oro, i famigerati anni Quaranta e Cinquanta, che fanno venire la voglia di rispolverare dall’armadio gonne vaporose e cappelli a tinta unita.

Un altro aspetto da prendere in osservazione è il colore rosso del rossetto,l’unico insieme al sangue a dover apparire nella serie.


“Ryan voleva combinazioni di colori inaspettate per aumentare il senso di drammaticità. Abbiamo così ridato vita ai look monocromatici con accenti insoliti, come facevano le donne negli anni Quaranta”.


Come si concluderà la storia per la nostra amatissima infermiera, riuscirà a chiudere i conti con il proprio passato o verremo lasciati con l’amaro in bocca?

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