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Immagine del redattoreRedazione Sport

Retromarcia Italiana in Europa

Pareggiano Atalanta Inter e Lazio, cade la Juve in casa col Barcellona.

Nella seconda giornata della fase a gironi della 66esima edizione della Champions League arriva la prima sconfitta per una squadra italiana. Si tratta della Juventus che ha perso per due reti a zero in casa contro il Barcellona di Ronald Koeman. La sfida tra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, che tanto ha deliziato gli appassionati di calcio nell’ultimo decennio, non si è ripetuta, a causa della positività al tampone riscontrata dal fenomeno portoghese al rientro dalla sfida con la propria nazionale in Nations League contro la Francia. L’assenza di un campione e di una guida in mezzo al campo come CR7 si è fatta sentire in questa sfida europea così come in campionato, dove i bianconeri hanno raccolto solo 3 punti nelle ultime 3 partite con Roma, Crotone ed Hellas Verona. Oltre alla sua potenza e al suo indiscutibile talento, Ronaldo è un elemento fondamentale in uno spogliatoio ricco di giovani leve come quello juventino, complici la sua infinita esperienza e il suo imponente carisma. Il progetto di Andrea Pirlo è ancora allo stato embrionale, con una nuova squadra di calciatori molto giovani che devono ancora inserirsi al meglio nell’ambiente bianconero. La stessa cosa sta avvenendo a Barcellona, dove a fianco del 6 volte pallone d’oro argentino, Koeman sta sperimentando il talentuosissimo classe 2002, Pedro González López ( detto “Pedri”) insieme al “solito” Ansu Fati, anche se subentrato, sempre più una certezza per i catalani. Nonostante ciò ci si poteva aspettare molto di più dai bianconeri contro un Barcellona non del tutto irresistibile in fase difensiva, proveniente da una sconfitta pesantissima in casa per 1-2 , nel Clasico, contro gli storici rivali del Real Madrid, e con alle spalle una delicatissima situazione societaria, complici le dimissioni in settimana del presidente Bartomèu in seguito alla clamorosa “telenovela Messi” di questa estate. I padroni di casa però hanno anche molto da recriminare, visti i 3 gol annullati dal V.A.R ad Alvaro Morata, tutti e tre quando la Juventus si trovava già in una situazione di svantaggio.


Oltre alle reti annullate al centravanti spagnolo i bianconeri hanno totalizzato 10 tiri , dei quali nessuno ha impegnato l’ex di turno Neto. Netta la superiorità dei catalani nonostante moltissime indecisioni in fase difensiva, con la retroguardia orfana di Gerard Piquè, squalificato. Seconda prestazione in Champions League per Federico Chiesa, oscurato dalla poca incisività offensiva della squadra e complice del primo gol della partita, siglato da Ousmane Dembelè ma con la palla che è stata deviata proprio dall’ex Fiorentina. La seconda rete è arrivata nel recupero del secondo tempo: rigore trasformato da Messi, causato da un intervento tanto inutile quanto goffo di Bernardeschi, che porta il Barcellona in testa al gruppo G a punteggio pieno. La delusione per la sconfitta da parte dei bianconeri può essere un po’ smorzata dal risultato dell’altra partita del girone, dove il Ferencvárosi ha fermato a Budapest, nel recupero, la Dinamo Kiev sul 2-2. Le possibilità di passaggio del turno per la Juventus, già altissime, sono sicuramente incrementate.


Nel suo stadio, per la prima volta in europa dopo l’adeguamento di questa estate, ci ha giocato anche l’Atalanta, che adesso, dopo il pareggio per 2-2 contro l’Ajax, si trova al primo posto in classifica ,condiviso con il Liverpool che ha battuto in casa per 2-0 i danesi del Midtjylland, a 4 Punti. La squadra di Gasperini non è scesa in campo nei primi minuti di gioco, lasciando l’iniziativa ai velocissimi e molto fisici interpreti della squadra olandese. Tra tutti è spiccato il classe 2001 Lassina Traore, autore di una rete nella serata del Gewiss stadium, ma soprattutto di 5 reti e 4 assist nella straordinaria prestazione dei “minatori” in casa del VV-Venlo in Eredivisie, con la partita terminata 0-13. Il giovane del Burkina Faso ha seminato il panico nella difesa bergamasca, confondendo in più occasioni la retroguardia formata da Dijmsiti, Romero e Toloi. Gli olandesi, guidati da Erik ten Hag, sono passati in vantaggio su rigore, trasformato da Dusan Tadic, con immediato raddoppio da parte di Traore.


Dopo il blackout iniziale è salito in cattedra il solito Papu Gomez e i suoi compagni, esaltati dal talento e dal suo carattere, hanno dominato gli ospiti in tutte le zone del campo, accorciando le distanze al minuto 54 con un colpo di testa di Duvàn Zapata su assist magico proprio del Papu. Il pareggio è arrivato dopo soli 6 minuti, con un bellissimo contropiede conclusosi con una fucilata dell’attaccante colombiano che segna a referto l’ennesima doppietta della sua esperienza atalantina. Squadre molto lunghe, occasioni continue da una parte all’altra e inevitabilmente molti errori dovuti alla stanchezza dei 22 in campo. Il gioco offerto dalle due squadre è molto simile: arrembante, dinamico, fisico e sempre in grado di sorprendere gli avversari in qualsiasi momento della partita con Ten Hag e Gasperini che fanno dell’atletismo e della velocità i punti cardine del loro sistema di gioco. Nel finale i bergamaschi, dopo aver sventato due azioni pericolose, prima con una prodezza di Sportiello e successivamente grazie ad un ottimo tackle di Romero, si sono fatti avanti con decisione, mancando per un soffio il gol del 3-2 finale con un missile di Malinovs'kyj finito sopra la traversa.


Pareggi che sono arrivati anche per Inter e Lazio, entrambe in trasferta, ma che hanno un sapore decisamente diverso. I biancocelesti, condizionati dalle assenze, specialmente da quella di Ciro Immobile,a causa dell’isolamento fiduciario di alcuni giocatori per via della positività di un componente della rosa di Inzaghi, hanno strappato un ottimo punto in Belgio, a casa del Club Brugge.


Dopo soli 15 minuti è stato Joaquin Correa, liberatosi con una fantastica finta di corpo, a portare in vantaggio i Laziali, in una partita che è stata per gran parte amministrata dalla squadra Belga. Sul finire della prima frazione di gioco, una follia di Patric ha regalato il rigore del pareggio agli ospiti, trasformato con freddezza dal capitano, Hans Vanaken. Il secondo tempo non ha regalato grosse emozioni, né da una parte né dall’altra, con la Lazio che è riuscita a difendersi molto bene, lasciando l’iniziativa alla squadra di casa. Vista la situazione nello spogliatoio laziale e la solidità dell’organico degli avversari si tratta di un punto molto prezioso, che consente alla squadra della capitale di posizionarsi in testa alla classifica con 4 punti, a pari merito proprio con il Brugge, seguiti dal Borussia Dortmund che ha piegato, non senza qualche difficoltà, per 2-0 lo Zenit San Pietroburgo. Adesso per i ragazzi di Inzaghi si presenta la complicata doppia sfida con i russi, che potrà segnare decisamente le sorti del girone F. Le prime due partite però, fanno sicuramente ben sperare…


Soltanto 2 punti invece per i nerazzurri con Borussia Mönchengladbach e Shaktar Donetsk, che complicano decisamente il cammino europeo in vista della doppia sfida con il Real Madrid. Situazione paradossale, completamente capovolta, nel gruppo B dove in testa a 4 punti si trovano Shaktar e Borussia, con il Real Madrid che dopo il tracollo al “di Stefano” (il Bernabeu è in ristrutturazione) con gli ucraini, è riuscito a strappare solo un punto nel finale in Germania, con le reti di Benzema e Casemiro che hanno fissato il punteggio sul 2-2. All’Olimpiyskiy La squadra di Conte ha dominato in lungo e in largo la partita, non riuscendo però a trovare la via del gol. Da sottolineare sicuramente il missile su punizione di Lukaku, stampato sulla traversa nel corso del primo tempo.


Decisamente sottotono Lautaro Martinez, autore di un errore clamoroso a porta spalancata che poteva significare 3 punti per i nerazzurri. L’argentino ex Racing dovrà sicuramente ritrovare la forma, visto che non ha brillato per il momento neanche in campionato. L’impressione è che con un Lukaku leggermente sottotono l’attacco dell’Inter possa fare un’enorme fatica, sia dal punto di vista realizzativo, sia per quanto riguarda il gioco espresso. Adesso la situazione si fa molto più complicata, contro un Real Madrid che non può assolutamente distrarsi e concedere qualcosa ai suoi avversari e , contrariamente da quello che ci si poteva aspettare, questo doppio incontro assume clamorosamente i caratteri di una sfida da dentro o fuori.

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