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"Ricordarsi il male": Istruzioni per l'uso

C’è chi non si ricorda cosa le succede, chi per questioni mediche o cose del genere elimina l’accaduto, beh a me non è successo… mi ricordo quando ho smesso di mangiare, mi ricordo ogni presa in giro e ogni singola volta in cui mi sono sentita sbagliata perché non ero come gli altri mi volevano. Mi ricordo quando chi mi ha vista debole si è approfittato di me. Ricordo la tredicenne che ero, e ricordo quando ho capito che i sentimenti fanno male, che se spegni tutto nessuno ti può ferire. Mi ricordo quel giorno in cui avevo deciso che non faceva per me vivere, l’ospedale, la delusione e il dolore negli occhi di mamma. Mi ricordo ogni singolo momento in cui ho sbagliato, ogni singolo momento in cui ho deciso che la vita non faceva per me. Mi ricordo le ossa che sembravano sempre di più e quella convinzione di essere diversa da tutti, quella convinzione di non potersi mai adattare. Mi ricordo i lividi lasciati da lui, il dolore, l’imbarazzo, il processo, gli avvocati e poi quando l’ho rivisto, quel volto che ho sognato mille volte. Ho ricordato il dolore, il sentirsi sporca, sbagliata e chiedersi perché a me? Mi ricordo il momento in cui sono dovuta diventare una donna, troppo, davvero troppo presto. Nessuna ragazzina da 13/14 anni si merita di dover crescere in così poco, vedersi svanire i sogni di una vita davanti agli occhi. Ma adesso sono qua e sono qua a raccontare una storia di chi ce l’ha fatta, di chi ha subito violenza , di chi è stato mangiato da un disturbo alimentare… racconto io per chi non ce l’ha fatta. Racconto per chi lo sta vivendo adesso. Dico rialzati. Reagisci. Passa tutto. Il tempo non fa guarire le ferite soprattutto quelle profonde ma il tempo ti permette di conviverci. Non sei rotta. Ciò che ti è successo non ti definisce affatto. Non sei quello che ti hanno fatto, sei molto di più e ce la puoi fare perché ce l’ho fatta io, nonostante mi ricordi tutto. Un giorno ti fermerai a pensare a quello che ti è successo, a quando eri così piccola e pensavi che la tua vita si sarebbe fermata lì, a tredici anni e invece guarderai dove sei arrivata da sola. Scrivo per dare speranza a chi sente di non averne, per chi si sente perso e solo e non capisce che i problemi spesso, sono risolvibili.

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