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Rider,eroi dell’età moderna?


Vi è mai capitato,vivendo in città,di ordinare cibo d’asporto, specie durante la pandemia?

Avete mai pensato se i fattorini che consegnano il nostro pranzo o la nostra cena calda abbiano dei diritti e contributi che li tutelano?

Sembrerebbe strano, credere che i rider, dalle grandi aziende del comunissimo “take away” vengano considerati lavoratori autonomi e come tali la maggior parte sono sottopagati, non protetti in caso di infortunio sul posto di lavoro, in caso di malattia o maternità.

I rider, insieme agli infermieri, i corrieri,sono coloro che hanno contribuito a garantire servizio totale alla popolazione.

I fattorini sono spesso uomini o donne che provengono da altri paesi,in guerra,perciò uno dei modi per inserirsi nell’economia è lavorare per Deliveroo, Just Eat, Gloovo; loro,insieme a studenti o studentesse, padri o madri che hanno perso il lavoro per via del virus, o anche chi preferisce arrotondare il proprio stipendio sono vittime del grande business delle aziende.

Un rider in piena regola dovrebbe prendere 16 euro l’ora, includendo la tredicesima e la quattordicesima,ma spesso non prendono neanche la metà.

Nel loro contratto dovrebbe essere inclusa la tutela dei loro diritti, non rispettati.

Inoltre,ognuno di loro deve essere munito di bicicletta o motocicletta e l’attrezzatura necessaria per proteggersi dai pericoli della città o dal maltempo, il tutto dovrebbe essere fornito dall’azienda, ma questo il più delle volte non accade,costringendo i rider ad acquistare di tasca propria l’equipaggiamento includendo il costo dello zaino dove vengono collocate le vivande.

Li vediamo correre su e giù per la città andando contro il tempo, il traffico e la speranza che l’ordine da consegnare sia ancora caldo; litigando con google maps,alla ricerca della via più breve; anche loro possiamo chiamarli eroi?

C’è bisogno di consapevolezza del lavoro che viene svolto dai rider, evitando,soprattutto,la rabbia perché l’ordine non è arrivato in orario ma 5 minuti più tardi.

Il 2020 è stato l’anno zero per loro; il colosso Just Eat,ha deciso di fare la differenza.

Intenzionato ad assumere i suoi rider come dipendenti con contratto.

Il processo è ancora lungo e lontano per gli altri grandi player del settore.

Le prime città in cui i fattorini sono stati assunti sono Roma e Milano.

L’accordo prevede una parte di stipendio fisso garantito e una legata al numero di consegne,inoltre,l’azienda si impegna nella dotazione di biciclette o scooter per l’effettuazione delle consegne.

La scusa delle altre imprese,è quella di far credere di non riuscire a sostenere le spese,dunque,com’è possibile che l’azienda Just Eat non la pensi allo stesso modo?

Speriamo che le grandi società consentano di aprire un dialogo costruttivo dimostrando che tutto è possibile se lo si vuole.






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