Tutti conosciamo o abbiamo sentito parlare almeno una volta del famigerato Titanic e tutti pensiamo di sapere a memoria la sua storia grazie al famosissimo film che ha emozionato e continua a emozionare milioni di telespettatori. Ma siamo sicuri di conoscere davvero tutta la storia? Com'è potuto affondare un tale capolavoro d’ingegneria? È tutta colpa di un semplice iceberg? Ebbene no. In effetti la nave era stata progettata per essere INAFFONDABILE: era un gioiello di tecnologia lungo 269 metri, largo 28 e pesante 46.328 tonnellate. Il maestoso transatlantico avrebbe potuto continuare a galleggiare anche con ben 4 compartimenti stagni allagati, sui 16 che componevano lo scafo, grazie al doppio fondo cellulare della chiglia e alle porte a ghigliottina che dividevano i compartimenti. Ma nella notte del 15 aprile 1912 la collisione con l’iceberg causò l’allagamento di 5 compartimenti stagni, uno in più rispetto alle previsioni. Le cause della tragedia furono molte, dalla mancanza di un binocolo sulla nave, al ritardo delle segnalazioni via radio degli iceberg, e anche ai materiali con cui era stata costruita la nave. Infatti, nonostante furono spesi ben 7 milioni di dollari per costruirla, quando sono stati analizzati i rivetti che tenevano insieme le lamiere della nave, è stato scoperto che non tutte quelle giunture a forma di cilindri metallici erano state costruite con il giusto materiale. La maggior parte di quelle posizionate nella fiancata che colpì l’iceberg contenevano un numero tale di impurezze da causarne una maggiore debolezza, soprattutto a basse temperature, e sicuramente le temperature dell’iceberg non erano elevate. Ovviamente furono fatti test, ma non venne preso in considerazione il fatto che quelle a cui vennero testati i rivetti erano temperature normali, e che queste impurezze, in particolare quelle di zolfo, causavano una netta transizione nel comportamento del materiale al di sotto degli 0 gradi. Perciò, quando il comandante urtò l’enorme massa di ghiaccio, non ci fu uno squarcio nella fiancata della nave ma, semplicemente, saltarono troppi rivetti. Per questo bastarono 2 ore e 40 minuti a far inabissare quel costosissimo “capolavoro” che sarebbe dovuto rimanere a galla almeno il tempo necessario per raggiungere la terra ferma.
C'è da aggiungere, inoltre, che la velocità della nave superava il limite massimo consentito e, perciò, non permise una virata efficace in seguito al tardo avvistamento dell’iceberg che, durante quel calmo inverno, fece deriva verso latitudini normalmente basse insieme a numerose banchise di ghiaccio provenienti dalla Groenlandia.
A questo punto sorgerebbe un altro dubbio: va bene che la nave è affondata più velocemente del previsto e tutto quanto, ma in 2 ore e 40 si poteva salvare comunque tanta gente, no? Beh, certo, questo sarebbe successo se, per prima cosa, le scialuppe di salvataggio fossero state di più, e invece ne erano state installate poche rispetto alla capienza della nave per un semplice fatto estetico. Secondo, le prime scialuppe partirono semi vuote, perché nessuno era seriamente preoccupato per la propria vita; d’altronde il Titanic era il massimo della sicurezza e non poteva affondare. Terzo, non erano state fatte le prove di salvataggio in caso di emergenza per non accumulare troppo ritardo sulla tabella di marcia, e né l’equipaggio né i normali passeggeri erano stati preparati ad una situazione simile.
Come se non bastasse, una tra le navi relativamente vicine che avrebbe potuto soccorrere i naufraghi nel giro di qualche ora, non rispose alla chiamata.
Tutto questo portò la morte di circa 1500 persone sulle 2223 a bordo.
Insomma, Jack, come tante altre vite, poteva essere risparmiato. Bastava modificare anche solo qualche dettaglio, come quello dei rivetti, o aggiungere un binocolo o scialuppe, o anche solo fare qualche esercitazione in più. L'esito, invece, furono migliaia di vittime e una tragedia di portata internazionale che è passata alla storia e che ricordiamo ancora oggi.
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