Al giorno d’oggi, ognuno di noi conosce uno dei più grandi siti di e-commerce al mondo, Amazon.
Esso venne fondato nel 1994, da Jeffrey Bezos, avente come sede la città di Seattle, con il nome di “Cadabra.com”.
A quei tempi non era altro che una libreria online.
Solo qualche tempo dopo Bezos capì che per poter avere fortuna nel “mondo del denaro” non doveva limitarsi alla vendita di libri, perciò iniziò ad introdurre nel mercato diversi cataloghi:
-CD/DVD;
-prodotti elettronici;
-videogiochi;
-prodotti per l’igiene e la casa.
Molti si sono chiesti da dove arrivasse il suo successo:
Semplice, dal risparmio.
Sembra banale, ma non lo è!
Su amazon.com vengono venduti numerosi articoli a prezzi inferiori rispetto ai negozi che solitamente frequentiamo.
Chi non acquisterebbe un Vinile o un paio di auricolari ad un prezzo inferiore rispetto al mercato?
Con gli anni il sito è potuto solo migliorare;
Basti pensare all’introduzione del Kindle, un dispositivo moderno che funge da libreria tascabile dove con un semplice click, collegando l’account amazon, si possono acquistare più di quattromila libri, ad un prezzo inferiore rispetto a quelli cartacei, senza preoccuparsi dello spazio in casa.
La spedizione standard è di 3-5 giorni ma immediata con l’abbonamento ad Amazon Prime.
Un altro punto a favore di questo grande colosso è la cosiddetta post vendita e assistenza;
Ogni acquirente può tenere conto di uno straordinario ed efficace servizio clienti disponibile 24 ore su 24, dando la possibilità, persino, di essere rimborsati entro 30 giorni.
Arrivando al dunque, come mai Amazon in questi ultimi giorni sta creando molto scalpore?
Lunedì 22 marzo, le compagnie Filt,Fit Cisl e Uiltrasporti hanno dichiarato uno sciopero di 24 ore che andrà ad interessare i corrieri e magazzinieri che lavorano per
Amazon.
In Italia è la prima volta che gli impiegati si oppongono alle linee guida, per chiedere maggiori diritti e tutele, con particolare riguardo ai turni stancanti a cui sono sottoposti gran parte dei corrieri, del più grande e-commerce del mondo.
Quello che si legge dalle richieste dei lavoratori è di avere una riduzione dell’orario di lavoro, una migliore organizzazione dei turni, buoni pasto,corretta assunzione professionale del personale, la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e dei lavoratori con contratto transitorio oltre al rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza.
Questo continuo via vai ha portato gli operai ad una instancabile corsa contro il tempo, ad un lavoro basato sulla monotonia, ritmi disumani, proprio come descrisse Charlie Chaplin nel film muto “tempi moderni”.
Purtroppo però non tutti i dipendenti stanno partecipando allo sciopero, per ora è fermo un solo dipendente su dieci.
La dirigente sindacale dichiara:
“È importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia [...] in un’azienda con quel tipo i fatturato è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate, ossia relazioni sindacali stabili”.
La risposta non tarda ad arrivare da parte della country manager Mariangela Marsiglia, la quale inviò una lettera ai clienti, sostenendo di rispettare i diritti verso i loro dipendenti, ringraziandoli per il lavoro che stanno svolgendo soprattutto in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo.
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